Spazi e servizi, la città dei giovani

3 Febbraio 2011

Dalle risposte a un questionario le richieste dei ragazzi alle istituzioni

L'AQUILA. Un caffè letterario davanti a palazzo Margherita, un locale dedicato ai giovani gruppi musicali accanto alla chiesa di San Bernardino e uno spazio per mostre ed eventi culturali a piazza Duomo: tre tensostrutture per tornare a vivere il centro storico entro l'inizio dell'estate.E' la "sfida" che lanciano alle istituzioni gli studenti dell'istituto Cotugno (licei Classico, Linguistico, delle Scienze sociali e Pedagogico) che ieri hanno presentato i risultati di un questionario sulle esigenze dei giovani dopo il terremoto somministrato a circa 1200 ragazzi della scuola. Obiettivo: spiegare ai politici, e non solo, qual è la loro idea di città.

Un "libro dei sogni" che potrebbe essere realizzato, fatto di servizi bus notturni, più luoghi di incontro e aggregazione, meno centri commerciali, una veloce ricostruzione del centro storico.

Ad affiancare i ragazzi nel progetto ci sono, infatti, il preside Angelo Mancini e il vice presidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, che si è detto pronto a chiedere un incontro al presidente della Regione Gianni Chiodi e al sindaco Massimo Cialente per trasformare la proposta in realtà. «I soldi ci sono» ha detto De Matteis «questo progetto si deve realizzare prima della fine dell'anno scolastico».

IL QUESTIONARIO. L'indagine condotta dai ragazzi del Cotugno ha riguardato gran parte degli studenti della scuola divisi in due fasce d'età: 13-16 anni e 17-20 (per questa fascia di età vedi tabella).

Le domande formulate sono 17 (nella tabella sono riportate le più significative) ed evidenziano la forte volontà da parte dei giovani di tornare in centro.

In particolare, i ragazzi ritengono che dopo il 6 aprile 2009 la propria vita sociale sia cambiata "molto" (risposta data dal 61,5 per cento dei giovani nella fascia di età compresa tra i 13 e 16 anni e dal 69 per centro di quelli tra i 17 e i 20 anni). A lamentare una carenza di luoghi di aggregazione e incontro è il 60 per cento dei più grandi e oltre il 37 per cento dei giovanissimi.

Deciso il voto anche sulla collocazione dei nuovi locali sorti in periferia: per l'86 per cento dei ragazzi agli ultimi anni di scuola quest'ultima sarebbe "negativa", come anche per quasi il 70 per cento di quelli più giovani.

Tutte e due le fasce d'età (87 e 77 per cento) ritengono importante per il proprio futuro la rapida ricostruzione del centro; mentre si dividono sulla domanda: Ritieni importante per i giovani che siano riposizionati in centro i punti d'incontro?

Positiva la risposta per il 97 per cento dei più grandi, percentuale che scende al 53 per i più giovani che per il 42 per cento non sanno che rispondere.

«E' evidente» interpretano i promotori del questionario «che chi ha vissuto il centro prima del sisma ha maggiore fretta di tornarci».

Una valutazione idonea anche per la domanda sull'importanza di realizzare luoghi provvisori di incontro e aggregazione nelle zone accessibili del centro storico: il 92 per cento dei giovani compresi tra i 17 e i 20 anni ha risposto "Sì", mentre tra i più piccoli lo ha fatto il 53 per cento, ben il 42,1 per cento invece non ha saputo dare una risposta. Molto critici i ragazzi sono anche nei confronti del trasporto pubblico: i maggiori problemi sono stati riscontrati nelle tratte da e verso Montereale, Capitignano, Lucoli, Marruci, Tornimparte, Cagnano, Pizzoli, Scoppito, Ocre, Marana e Acciano.

I giovani chiedono anche l'istituzione di corse di autobus notturne nel fine settimana (93,2 per cento dei più piccoli e il 76 dei più grandi).

IL PROGETTO. Per risolvere i problemi sollevati dal questionario i ragazzi hanno realizzato un progetto nel quale si chiede l'installazione di tre tensostrutture in tre delle zone che prima del terremoto facevano da punto d'incontro per i giovani: piazza Palazzo (dove c'era la biblioteca provinciale), piazza Duomo e piazzetta san Bernardino.

«Ogni volta che siamo fuori dall'ambito scolastico, ci ritroviamo ad incontrarci sul bordo di un marciapiede squallido» dicono gli studenti del Cotugno. «Ci siamo stancati anche dei centri commerciali». Il progetto è stato appoggiato dal vice presidente della Regione, Giorgio De Matteis. «Pensiamo alle esigenze dei giovani con la nostra testa da genitori» dice «ma se non vogliamo che questi ragazzi finito il liceo scappino in altre città dobbiamo starli ad ascoltare».

E' per questo che De Matteis promette massimo impegno nella realizzazione dell'iniziativa. «Non è un problema di soldi» spiega «abbiamo 10 milioni di euro derivanti dalle donazioni e utilizzabili in un breve arco di tempo con un iter burocratico snello. Chiederò personalmente al sindaco di concederci i luoghi indicati e a Chiodi di erogare le risorse necessarie. Prima di giugno le tre tensostrutture dovranno essere montate».

Soddisfatto del lavoro dei ragazzi anche il preside Angelo Mancini: «L'unica cosa che è ripartita per i giovani in questa città è la scuola» dice «ma non basta. I ragazzi vogliono luoghi di aggregazione e in tal senso non è sufficiente neanche il progetto Scuole aperte. Se non vogliamo perdere una generazione bisogna ascoltarla. E' la prima volta che viene interpellato un campione così significativo di ragazzi aquilani, circa il 25 per cento della popolazione giovanile residente in città».

Della stessa opinione la vice preside della scuola, Sandra Paone: «Questi ragazzi non hanno colore politico» ha detto «e nessuna appartenenza. E' per questo che la loro opinione ha un valore maggiore». Michela Corridore

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