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Sperimentazione del 5G all'Aquila: una grande occasione

Rete mobile superveloce, la città inserita tra le cinque in Italia del progetto pilota. Sinergia tra Università e Comune. Il plauso della Fiom-Cgil: «Ora creare lavoro»

L’AQUILA. Si chiama “5G action plan” il bando europeo di cui faranno parte, per l’Italia, soltanto cinque città. Insieme a Milano, Prato, Bari e Matera anche L’Aquila. La città che vuole rinascere smart e digitale, la città della conoscenza e della ricerca scientifica è stata scelta per entrare a far parte della sperimentazione del 5G (acronimo di 5th generation) riferito alle tecnologie e agli standard di quinta generazione, che permettono quindi prestazioni e velocità superiori a quelli dell'attuale tecnologia 4G.

«Una sperimentazione che parte anche dall’Aquila, in abbinamento particolare con Matera città della cultura», ha spiegato durante la presentazione del progetto il docente di Ingegneria informatica Fabio Graziosi, «scelta perché sta ricostruendosi e riorganizzandosi in chiave innovativa e digitale, sulla base di progetti che l’Università e l'amministrazione comunale stanno portando avanti. Una scelta legata anche al fatto che c’è un ateneo che può accompagnare la sperimentazione».

Ma cosa significa avere il 5G? «Significa avere una connettività molto più capace di fornire servizi con qualità garantita e capace di supportare attività legate alla sanità, alla mobilità, all’automotive, settori nei quali non si può lasciare al caso il flusso delle informazioni». Il 5G migliora la qualità di questi servizi. «Altrimenti non potremo mai pensare di andare verso la guida autonoma, che adesso sta sperimentando ad esempio la Fiat Crysler. Il progetto previsto nel bando dovrà essere guidato da un operatore di telecomunicazione, uno dei grandi player nazionali (Tim, Vodafone, Wind-Tre), ci saranno aziende di portata internazionale che vedono nel 5G la possibilità di aprire nuovi mercati. Dopo il triennio del progetto sperimentale, ci sarà una maggiore capacità di attrazione dal punto di vista tecnico-scientifico di questo territorio».

Lo sbarco del 5G all’Aquila è nato durante la Festa dell’Unità del settembre 2016, quando il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli ha raccolto la proposta del consigliere comunale Pd Stefano Palumbo. «La sperimentazione», ha spiegato Palumbo, «durerà fino al 2020. Si i parla di servizi innovativi che cambieranno il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini o il modo stesso di produrre da parte delle imprese. Ci sono possibilità enormi sul fronte dei servizi, che potranno essere sviluppati e sarà volàno di crescita per il nostro sistema produttivo».

Commenti positivi dal mondo sindacale. La Fiom parla di «grande occasione». «Oltre a creare nuova occupazione», sottolinea Alfredo Fegatelli, «è anche la possibilità di dar seguito all’accordo con la Regione che prevede il recupero delle professionalità legate all’Ict, come il personale del laboratorio Intecs ex Technolabs». Intecs ha annunciato un ridimensionamento del sito aquilano, con 56 esuberi sugli attuali 87 dipendenti. «Insieme ai fondi del 4% destinati alle attività produttive», ha detto Fegatelli, «la circostanza che si è venuta a creare determina le condizioni più favorevoli per il rilancio del sistema». (m.g.-r.s.)

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