Spycam all’Aquila, scattano i braccialetti ai polsi per il proprietario e gli spiati

17 Novembre 2025

Gli effetti del provvedimento del giudice. Intanto la palazzina va svuotandosi: sabato un’altra coppia di affittuari ha fatto le valigie e si è trasferita

L’AQUILA. Un braccialetto elettronico al polso di indagato e parti offese terrà lontani proprietario e inquilini almeno fino al termine delle indagini. In caso contrario, saranno le forze dell’ordine a ripristinare quella distanza tra le parti di almeno 500 metri imposta dal giudice, con annesso aggravio della posizione fin qui maturata a carico di G.G., 56 anni, l’unico indagato per interferenze illecite nella vita privata di un numero ancora imprecisato di persone e diffusione di materiale indebitamente acquisito. Accusa, quest’ultima, negata a più riprese dal 56enne, sia di fronte al giudice per le indagini preliminari, Giulia Colangeli, sia per bocca del suo difensore, l’avvocato Roberto De Cesaris, ai microfoni dei giornalisti.

Anche se sarà poi la perizia informatica in corso sui dispositivi in uso all’indagato solo fino a poche settimane fa (un iPad, un iPad Air, due Macbook, tre Iphone, una webcam, sei telecamere e due microcamere – tutte dotate di scheda sd - più diverse pendrive) a stabilire se quei filmati catturati di nascosto nei bagni e nelle camere da letto di almeno tredici persone legate all’uomo da un semplice contratto di affitto, siano poi effettivamente rimasti nella galleria privata del locatore. O se siano stati fatti invece circolare. E, in quest’ultimo caso, se siano stati diffusi tra una ristretta cerchia di “amanti del genere” o se addirittura venduti.

Sabato mattina, intanto, altri due inquilini – una coppia tra i venti e trent’anni – hanno fatto le valigie e caricato tutto in macchina. Cambiano casa. Non una parola sulla decisione del giudice. Anche se poi è il loro legale, l’avvocato Maria Leone, a riferire come i ragazzi si sentano per la prima volta sollevati dopo un primo periodo di smarrimento, per molti di loro sfociato in angoscia e paura. Oggi si presenteranno, così, tutti in questura per ricevere ognuno il proprio deterrente nei confronti di chi li ha trascinati in questa situazione surreale. Un primo passo per rovesciare le sorti dei protagonisti di questa vicenda. Dopo mesi, forse anni, in cui era infatti il proprietario a tenere sotto controllo i suoi inquilini – seguiti a vista d’occhio fin negli angoli più remoti della propria intimità – adesso saranno questi ultimi a tenere definitivamente alla larga lui, con la polizia pronta a intervenire senza neanche bisogno di essere chiamata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA