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17 novembre

17 Novembre 2025

Oggi, ma nel 2007, a Berlino, ai campionati mondiali di nuoto in vasca corta la transalpina d’Italia Laure Manaudou, che il 6 agosto precedente era stata “licenziata” dalla società torinese LaPresse -nella quale era arrivata tre mesi prima, il 17 maggio, per stare insieme al fidanzato Luca Marin- per divergenze sia comportamentali che sulla preparazione fisica con l’allenatore Paolo Penso, stabiliva il record europeo sui 200 metri stile libero nel tempo di 1 minuto 53 secondi 48 centesimi e batteva la rivale Federica Pellegrini. Si avvicinava al primato iridato detenuto dall’australiana Lisbeth “Libby” Lenton di 1 minuto 53 secondi 29 centesimi che lo aveva imposto il 19 novembre 2005 nella coppa del mondo a Sydnei.

Con il fratello Nicholas come nuovo coach e condizione ottimale faticosamente raggiunta ad Ambérieu, era il riscatto dopo aver meditato il ritiro. Proposito d’abbandono delle gare dal quale poi aveva desistito proprio per non darla vinta all’avversaria originaria di Mirano, più giovane di due anni. Con la quale l’attrito era anche per questioni extra sportive. Marin (nella foto, particolare, intento a baciare teneramente la francesina), infatti, finirà proprio tra le braccia della Pellegrini. E la Manaudou, tra l’altro già oro olimpico ad Atene il 15 agosto 2004 nei 400 metri stile libero, il 17 dicembre successivo, a Debrecen, in Ungheria, nello spogliatoio, durante gli europei in vasca corta scaglierà addosso a Marini l’anello di fidanzamento colpendo però Filippo Magnini.

Che a sua volta, nel 2011, finirà coinvolto nel triangolo con Marin e la Pellegrini alimentando ulteriormente il gossip. Il 27 maggio, a Roma, nei campionati nazionali a squadre, Nicola Febbraro e Leonardo Tumiotto l’avevano gettata in acqua vestita, per scherzo, e nell’impatto l’atleta di Villeurbanne, classe 1986, aveva riportato la frattura del quarto metatarso del piede sinistro. E l’inconveniente aveva comportato la rinuncia, su imposizione dei medici, di appuntamenti agonistici comunque di rilievo come quello di Modena del 2 e 3 giugno, di Canet-en-Roussillon del 9 e 10 giugno, di Montecarlo del 16 e 17 giugno. Con conseguenti danni d’immagine e attriti con gli sponsor personali.