PIETRANSIERI

Strage nazista dei Limmari, ricorso per un risarcimento da 10 milioni

Il provvedimento di condanna della Germania è per 7 milioni. Parenti delle vittime chiedono di essere riconosciuti nella parte lesa. Il Comune disposto a rinunciarci in cambio del Parco della Pace

ROCCARASO. L'ordinanza del giudice del tribunale di Sulmona Giovanna Bilò con la quale viene condannata la Germania a risarcire le vittime dell'eccidio dei Limmari in cui morirono in 128, la maggior parte donne e bambini, avvenuto a Pietransieri il 21 novembre del 1943, non è definitiva. Lo ha detto l'avvocato del Foro di Fermo, Lucio Olivieri, a margine del convegno che si è svolto a Roccaraso in ricorrenza del 75esimo anniversario della strage. «L'ordinanza emanata dal giudice Bilò in relazione all'eccidio di Pietransieri non è definitiva perché abbiamo dovuto fare un'appendice al dispositivo perché alcuni parenti delle vittime erano stati esclusi dal risarcimento per mancanza di una prova documentale riguardante il rapporto di parentela tra soggetti che hanno agito e vittime dell'eccidio».

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Sono più di 80 coloro che hanno avuto diritto al risarcimento mentre sono una decina coloro che devono essere inseriti nella lista. L'avvocato Olivieri tiene a precisare che l'appendice che sarà trattata dai giudici della Corte d'Appello dell'Aquila, «non mette assolutamente in dubbio tutto l'assetto giuridico dell'ordinanza perché nel suo impianto tecnico è corretta. C'è soltanto questo elemento di prova della legittimazione di alcuni parenti. Una ordinanza che diventerà definitiva a prescindere dall'impugnazione che riguarda soltanto l'ammontare del risarcimento che da 7 milioni di euro passerà a 10 milioni di euro. Il problema è ora su come procedere con gli atti esecutivi nei confronti della Germania - aggiunge il legale marchigiano che sta già portando avanti procedimenti giudiziari di risarcimento analoghi alla strage dei Limmari (o di Pietransieri) - abbiamo allo studio una serie di iniziative che non posso elencare. Le prospettive sono molto complesse, anche se il nostro ordinamento ci consente di agire nei confronti della Germania. Gli strumenti ci sono, si tratta solo di individuarli e di metterli in pratica». Secondo l'avvocato Olivieri, le difficoltà con cui sta andando avanti l'applicazione della sentenza e quindi la richiesta di risarcimento nei confronti della Germania, derivano da un fatto meramente politico che darebbe la stura ad altre richieste risarcitorie. «Da una serie di azioni che peraltro già ci sono - sottolinea Olivieri - e che io stesso, per conto di altri, sto portando avanti per circa 20 milioni di euro per stragi avvenute nel Piceno quella di Massignano, quella di Castignano, quella di Acquasanta Terme e poi i risarcimenti dovuti ai soldati deportati. Anche per questi ho ottenuto una serie di sentenze di condanna nei tribunali sia di Fermo che di Ascoli Piceno. Anche lì ci sono delle somme che la Germania dovrà risarcire».

PARCO DELLA PACE. Il sindaco di Roccaraso si è detto pronto a rinunciare al risarcimento riconosciuto dal Tribunale di Sulmona per il Comune e per i parenti delle vittime, in cambio appunto della creazione sul posto, dove avvenne la strage nazista, del Parco della Pace da consegnare alla memoria delle future generazioni. Il progetto costerebbe attorno al milione e 600 mila euro e prevede la ricostruzione fedele dello scenario storico in cui avvenne l'eccidio con la messa in sicurezza dei cinque casolari teatro della tragedia, rendendo fruibili anche gli interni oggi inaccessibili e ridotti male. Se la Germania dovesse dire di no al progetto, a quel punto sarà il Comune di Roccaraso ad accollarsene l'onere di portarlo a termine. «Si tratta di un progetto ambizioso che prevede un investimento che è al di fuori delle nostre possibilità - prosegue Di Donato - di sicuro non lo lasceremo cadere nel nulla cercando di reperire le risorse anche in altre maniere, magari portando avanti la realizzazione del Parco della Pace a step, in modo da tutelare per sempre il ricordo che dovrà accompagnare anche le future generazioni».