Straordinari e sabato notte ostacoli per la Marelli

Prosegue la trattativa sui nuovi turni: ieri un vertice fiume, oggi c’è l’intesa? Ecco le proposte dei sindacati, in ballo anche l’equità di trattamento

SULMONA. Straordinari, nuovi turni e diversa organizzazione aziendale. Restano questi i nodi della lunga trattativa che sta andando avanti nello stabilimento della Magneti Marelli. I vertici dell’azienda automobilistica sulmonese che fa capo alla galassia Fca (Fiat Chrysler Automobiles) hanno convocato ieri i sindacati, dopo l’incontro della scorsa settimana, conclusosi con un nulla di fatto. Le parti si sono aggiornate ad oggi.

Finisce sotto la lente, infatti, anche la distribuzione degli straordinari e l’equità di trattamento dei lavoratori che si ritrovano sulla stessa linea in regimi lavorativi diversi. Richieste che hanno portato nei giorni scorsi a organizzare delle assemblee-sciopero a fine di ogni turno nello stabilimento più grosso del Centro Abruzzo, coi suoi 636 dipendenti.

Intanto, i nuovi turni sul modello americano, con l’ingresso dei sabati e delle domeniche nella settimana lavorativa, sono diventati già una realtà per i turnisti chiamati ad avviare la nuova organizzazione aziendale. La settimana lavorativa, infatti, è passata dai 15 turni canonici ai minimo 18 o massimo 20, come prevede il nuovo contratto. Più lavoro per le tute blu sulmonesi che dovrà prevedere dai prossimi mesi anche aumenti in busta paga, anche se al momento proseguono febbrili le trattative coi sindacati. La scelta fatta è stata quella di introdurre un sistema salariale in grado di erogare importi salariali più consistenti collegandoli all'andamento aziendale e non solo agli adeguamenti Istat. A ciò si aggiunge che la domenica viene calcolata come un giorno festivo, con la maggiorazione che ne consegue in busta paga. In più, sul personale che lavorerà a ciclo continuo con 18, 19 o 20 turni oltre alle indennità di 20, 25 e 40 euro dovrebbero scattare delle riduzioni di orario a parità di salario, che l'azienda riconosce in maniera aggiuntiva, trasformando le festività che capitano di domenica o nel giorno del riposo settimanale in permessi retribuiti di 8 ore. Questo perché in base alla nuova organizzazione aziendale si lavora di mattina, pomeriggio e notte non più soltanto dal lunedì al venerdì (dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22 e dalle 22 alle 6), ma anche il sabato e la domenica, con due giorni di riposo a settimana non sempre consecutivi.

In particolare dopo sei giorni di mattina si finisce di lavorare alle 14 del sabato e si ricomincia con la notte alle 22 della domenica. Cosa che aveva fatto insorgere la Fiom-Cgil, che aveva invocato azioni congiunte di protesta, non aderendo poi allo sciopero indetto dalle altre sigle sindacali.

Altro nodo resta quello del sabato notte, che “rovina” poi la domenica successiva ai turnisti.

Federica Pantano

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