Studio antisismico per mettere in sicurezza la città

Un progetto realizzato da ricercatori, scienziati e studenti «Il sindaco Ranalli ci consenta di monitorare il territorio»

SULMONA. Trasformare la Valle Peligna e Sulmona in un laboratorio a cielo aperto di prevenzione sismica per ricercatori, scienziati e studenti. Il gruppo Sarelf-Onlus, diretto dal geologo Michele Andreozzi, ha presentato in Comune una proposta di collaborazione per un progetto di monitoraggio denominato Progetto Mea (Monitoraggio elettromagnetico ambientale) della Valle Peligna,con il coinvolgimento di Ingv, Protezione civile regionale e ministero dei Beni culturali. «Il territorio peligno», afferma Andreozzi, «è un'area ideale per qualsiasi ricercatore o scienziato del settore sismico, la zona geologicamente presenta faglie antiche e ancora vergini in ambito di studi con tecnologia attuale». Il progetto, per la cui realizzazione potrebbe usufruire di finanziamenti a fondo perduto pari al 50% della spesa, si svilupperebbe in circa cinque anni con un costo complessivo di oltre 90mila euro. Il progetto, diviso in più fasi, ognuna del costo di circa 25 mila euro, prevede la realizzazione di una piccola sala sismica locale con monitor e sismografi di ultima generazione, una rete di tre strumenti molto sofisticati geoambientali e la rete interfonometrica via satellite con collegamento wi-fi per trasmissione dati in tempo reale. Inoltre, sono previsti corsi per i volontari della Protezione civile a cura dell'Ingv. «Alla Sarelf onlus», aggiunge Andreozzi, «interessa l'aspetto inerente la ricerca scientifica che potrà essere sviluppato attraverso questo progetto, il nostro obiettivo è promuovere la prevenzione sismica tra l'opinione pubblica, soprattutto tra le nuove generazioni. Il territorio peligno, come gran parte dell'Italia, è sismico e i cittadini vanno informati ed educati in tal senso. Inoltre», sottolinea, «Sulmona è una città viva, ricca di stimoli culturali, non siamo secondi a nessuno». Dai dati in possesso del gruppo Sarelf onlus è emerso che in Italia almeno il 60% delle costruzioni, pubbliche e private, esistenti non sono totalmente antisismiche e i fondi propri o quelli messi a disposizioni non sarebbero sufficienti per metterle tutte in sicurezza. In sintesi il progetto Mea è così composto: il monitoraggio per acquisire e collocare sensori magnetici accoppiati con un il monitoraggio di “rete sismica locale” e allestimento di una piccola sala sismica. Per Elettromagnetico si intende "Monitoraggio Ultra-low elettromagnetico" ovvero la frequenza dei terremoti all'interno dell'Osservatorio di Sulmona, attraverso l'allestimento di una rete di tre-quattro elettromagnetici a bassissima frequenza al fine di comprendere la fisica del terremoto e rilevare eventuali transitori pre-sismici. Tutti i dati acquisiti, poi, sarebbero trasmessi a un archivio di dati pubblici. Per "Ambientale", infine, il progetto Mea prevede lo studio delle conseguenze sul territorio della deformazione della crosta terrestre a causa dei continui e lenti movimenti che hanno luogo nelle profondità del nostro pianeta.

«Lanciamo un appello al sindaco Peppino Ranalli, «conclude il geologo, «affinché prenda in esame la realizzazione del nostro progetto coinvolgendo anche altre associazioni attive sul territorio, la ricerca è importante per il futuro e per le nuove generazioni».

Chiara Buccini

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