«Su Valle Pretara ritardi di altri» 

Quartiere da ricostruire, il presidente dell’Ater si difende: ora recuperiamo

L’AQUILA. «I ritardi nella ricostruzione del quartiere di Valle Pretara nascono dalla scelta di fondo che subito dopo il devastante sisma portò il Comune dell’Aquila a ipotizzare un intervento complessivo sulla zona mediante l’appoggio di una università straniera, progetto poi fallito che ha obbligato a richiedere finanziamenti pubblici. Ciò ha fatto slittare gli interventi nella cosiddetta terza annualità Cipe, tra gli ultimi interventi da finanziare, alla quale ancora non si accede per via del fatto che non si è completata ancora la seconda. E questa ultima non si completa perché i fondi erogati non sono sufficienti».
A parlare è il presidente provinciale dell’Ater Isidoro Isidori, che aggiunge: «Noi per recuperare il ritardo, stiamo lavorando con soluzioni alternative come quella del Superbonus che però non è andato in porto per il rifiuto di alcuni proprietari in condomini Ater».
Sui ritardi nella ricostruzione delle palazzine Ater a Valle Pretara, erano intervenuti il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd) e il consigliere comunale Paolo Romano (L’Aquila Nuova) per sollecitare il reperimento di fondi per finanziare i lavori. «A fronte di una scelta iniziale che ha determinato questi ritardi, l’Ater è corsa ai ripari in attesa di rifinanziamenti con il Superbonus», spiega ancora Isidori. «Poi si dovrà procedere, a mio avviso, ad un serio programma di partenariato pubblico privato che, in alternativa ai contributi pubblici richiesti, possa comportare una immediata attivazione delle gare di appalto, operando sulle dimensioni degli alloggi popolari, non più coerenti con il ridotto numero di componenti dei nuclei familiari. Naturalmente, senza tralasciare la richiesta di maggiori fondi.
Alla luce di questa situazione l’Ater, secondo quanto riferito da Isidori, «ha richiesto ed ottenuto da tutti i tecnici che avevano preparato, fino al 2014, i progetti per tutti gli immobili ancora da ricostruire, una integrazione progettuale. Oggi Ater conosce ed ha comunicato quanti fondi in più servono». Quindi la questione legata alle scelte fatte da alcuni proprietari di alloggi in condominio con l’Ater non hanno inteso aderire al Superbonus, «cosicché molti appartamenti non sono stati recuperati».In quanto all’operato della Regione, per il presidente «moltissimo è stato fatto per l’Ater, a cominciare dagli anticipi del Superbonus. Con questi abbiamo monitorato la salute di tutto il patrimonio Ater e siamo pronti per le nuove sfide di rinnovamento del patrimonio. Grato quindi alla Regione e, non da ultimo, grato alla sensibilità dei consiglieri Romano e Pietrucci ai quali ricordo, con massimo rispetto, quanto sta facendo il cda Ater per recuperare il tempo perso. In questi ambiti la politica non deve dividersi ma marciare unita per il risultato».
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