Subappalti, allarme Cna

«Le imprese devono sapere quando saranno pagate»

L’AQUILA. Si è riunita la direzione provinciale della Cna dalla quale sono emerse in maniera rilevante, tra i punti previsti all'ordine del giorno, le problematiche irrisolte della ricostruzione «che non può essere oggetto di scontro a discapito di tutti quelli che lavorano, anticipano soldi e, soprattutto, che sono in attesa di rientrare nelle proprie sedi operative e nelle proprie case». «L’allarme manifestato dalla Cna», si legge in una nota, «oggi più che mai viene rafforzato dalle dichiarazioni di voci autorevoli, quale quella del sindaco che fa sorgere preoccupazione sullo stato di liquidazione dei lavori svolti in subappalto. Enorme l’impatto sul sistema delle imprese; in particolare le piccole, quelle che non hanno il supporto di grandi finanziatori né delle banche, in grandi difficoltà anche a causa dell’impossibilità di programmare gli interventi di ricostruzione e di pianificazione sull’utilizzo delle risorse. Ciò, non deve comunque servire ad alimentare contrapposte fazioni e a generare sobillazioni che non fanno altro che indebolire la rappresentanza delle piccole imprese. Il lavoro della Cna da sempre e in forma instancabile e continua, rendendosi disponibile ad un tavolo di confronto con tutte le forze disponibili del territorio al fine di sviluppare azioni di sostegno alle imprese artigiane e di contrasto alla ingerenza malavitosa». «Nel concreto, la Cna», si legge nella nota, «ha attivato, da diversi mesi, un filo diretto con l’apertura dello sportello dedicato alla ricostruzione e i problemi ad essa annessi, aperto a tutti imprese e cittadini, pronti ad accogliere istanze e denunce di casi, a cui va rivolta particolare attenzione al fine di tutelare il regolare svolgimento di ogni azione inerente alla ricostruzione, ivi compreso il rispetto di procedure previste per legge, compreso il pagamento dei subappaltatori, fornitori e ogni figura coinvolta nella ricostruzione». «L’impatto sul sistema delle imprese artigiane è deleterio», continua la nota. «Oggi è ancora più evidente la necessità di tutelare i piccoli imprenditori presenti sul territorio. Infatti buona parte della ricostruzione è finanziata, oggi, dai subappaltatori che lavorano anticipando e poi aspettando: vengono pagati con ribassi altissimi e con tempi lunghissimi. Ma sono costretti a farlo a causa della difficoltà di accedere agli incarichi per la ricostruzione, generata dall’impossibilità di avere credito per effetto di norme che cambiano periodicamente. L’assenza di criteri certi continua a essere discriminatamente dannosa, soprattutto per il sistema locale oltre che per chi ha bisogno di sapere quando sarà pagato».

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