Sulmona, bufera sul sindaco: "I gay? Un'aberrazione genetica"

In un video Fabio Federico, cinque anni fa, si lanciava in affermazioni omofobe. Oggi chiede la rimozione del filmato ma conferma le sue convinzioni: malattie da curare. Le reazioni, Concia (Pd): "Si dimetta"

SULMONA. L'omosessualità? Un'aberrazione genetica. Un pensiero «ad alta voce» espresso dall'attuale sindaco di Sulmona, Fabio Federico, in un'intervista rilasciata a un'emittente televisiva locale. Intervista che risale al 2004. E che oggi è al centro delle polemiche: la parlamentare Pd Paola Concia chiede le dimissioni del sindaco; il senatore Pd Ignazio Marino invoca l'intervento dell'ordine dei medici; interviene anche il ministro Mara Carfagna per condannare l'omofobia.

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Finita su Internet in questi giorni con una doppia versione. La prima dove si parla di omesessualità e Pacs. La seconda, in chiave satirica, caricata su Youtube. Quest'ultima versione è stata «cancellata» con un provvedimento d'urgenza del tribunale, dopo la denuncia del sindaco. Resta la prima intervista.

Rispondendo alla domanda di un telespettatore, l'ex esponente di An e ora coordinatore cittadino del Pdl ha sostenuto che la questione dell'omosessualità può spesso essere ricondotta ad un problema di tipo ormonale e cromosomico.

«Se hai degli ormoni maschili e un genoma maschile, fai il maschietto. Il contrario è fuori natura, ci sono delle possibilità di composizione intermedie di questi assetti genetici", spiegava, "ci sono delle aberrazioni genetiche che determinano il fatto che non si sia né perfettamente uomo e né perfettamente donna. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di scelte fatte per un gusto personale. Niente a che dire sul gusto. Ogni omosessuale può vivere la sua vita sessuale come meglio crede. Se gli piace, gli piace. Non posso certo giudicarlo». Ora Federico, dirigente medico nel supercarcere di Sulmona, cerca di difendersi. «Sono amico dei gay» dichiara al Centro, «quell'intervista è stata taroccata e alterata. Per me la coppia normale è quella uomo-donna ma rispetto le scelte di tutti».

Il video è stato scoperto su Youtube dal circolo Uaar di Pescara che mandato una lettera aperta al sindaco per chiedere spiegazioni

ECCO LA LETTERA "Egregio signor sindaco", recita la lettera, "nell’ambito di nostre ricerche sulle opinioni di sindaci e assessori abruzzesi su temi di rilevanza etica, ci siamo imbattuti in un video pubblicato da Youtube risalente a circa cinque anni fa, quando lei era consigliere di minoranza nel Comune di Sulmona, dove lei dichiara di considerare l’omosessualità una patologia, addirittura appoggiando questa sua convinzione su dei libri non meglio identificati, dimenticando, ed essendo lei medico la cosa è preoccupante, che l’Oms ha depennato, da anni, l’omosessualità dalla lista delle patologie umane. I nostri soci e simpatizzanti di Sulmona, il circolo Uaar di Pescara e la cittadinanza", prosegue la lettera, vorrebbero conoscere la sua attuale posizione in materia di omosessualità e Pacs e sottolineare che la politica la si dovrebbe fare in base a principi di uguaglianza e di conoscenza, lasciando nella propria sfera privata le convinzioni di fede e di appartenenza religiosa. Attendendo con ansia una sua risposta chiarificatrice, la informiamo che questa lettera sarà inviata anche ai mezzi di comunicazione cartacei ed elettronici. Grazie per la sua attenzione".

LE REAZIONI Il video su Youtube genera i primi commenti. La parlamentare avezzanese del Pd Paola Concia è la prima a intervenire e chiede le dimissioni di Federico: "Le parole del Sindaco di Sulmona sono aberranti e ancora più indegne perché espresse da un rappresentante delle istituzioni. Se Federico avesse un minimo rispetto per l’incarico ricoperto dovrebbe dare immediatamente le dimissioni. E’ inquietante", prosegue Concia, "che il rappresentante di una comunità non si faccia scrupolo di offendere gratuitamente una parte dei suoi cittadini. Si tratta di affermazioni talmente assurde ed offensive da rendere assolutamente inutile qualsiasi tipo di confutazione logica. Simili tesi possono solo essere condannate in maniera immediata e totale. Il germe dell’intolleranza, purtroppo, trova spesso sponde fertili in rappresentanti del centrodestra e questo è un fatto estremamente preoccupante. Sarebbe bello sentire parole chiare ed esplicite di condanna da parte dai colleghi di centrodestra che si sono detti disponibili a votare la legge contro l’omofobia. Ora", conclude l’esponente del Pd, "è più che mai necessario lavorare perché si affermi nel nostro paese,a tutti i livelli, rispetto e senso di responsabilità, tra i cittadini e ancora di più nei rappresentanti delle istituzioni".

Chiede le dimissioni di Federico anche Carlo Costantini, capogruppo Idv: "Penso che il sindaco di Sulmona debba dimettersi per quello che ha dichiarato sull'omosessualità. E per agevolarlo lo informo che Peppino Ranalli, consigliere comunale a Sulmona dell'Idv, sta già preparando una mozione di sfiducia".

Il video fa intervenire anche il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna: "Le frasi pronunciate e le teorie enunciate da Federico sono assolutamente inaccettabili. Parole ancora più perché‚ sortite da un uomo che ricopre un importante e delicato incarico pubblico. L'Italia e il suo governo ripudiano ogni forma di discriminazione, razzismo e omofobia e sono impegnati a prevenirle e a contrastarle con atti e azioni concrete".

Parla anche Paola Pelino, parlamentare abruzzese del Pdl: "Sento il dovere in qualità di parlamentare del Pdl, nonché consigliere comunale di Sulmona, di associarmi alle parole del ministro Carfagna, rispetto alle affermazioni del sindaco di Sulmona sugli omosessuali. Si tratta di affermazioni del tutto personali. Già da tempo, grazie a Carfagna, si stanno affrontando questi temi proprio per evitare ogni forma di discriminazione".

Chiede l'intervento dell'ordine dei medici il senatore Pd Ignazio Marino: "Forse il sindaco di Sulmona non ha mai sentito parlare dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e questo stupisce poiché anche lui è un medico. Oppure ignora che un organismo internazionale così autorevole e prestigioso ha definito, nel lontano 1990, l'omosessualità una 'variante naturale della sessualità', sottolineando quindi che essa non può in alcun modo essere associata al concetto di malattia? E' evidente", dice Marino, "che alla base di affermazioni come quelle del sindaco non vi siano dati scientifici ma solo gravi pregiudizi. Spero che l'ordine dei medici intervenga perché è preoccupante che  Federico sia iscritto a un ordine professionale e non conosca o non tenga conto delle affermazioni scientifiche della più alta autorità internazionale in materia sanitaria".

Risponde a Federico anche risponde il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patanè: "Le dichiarazioni del sindaco di Sulmona sono indegne e fuori dalla realtà, chiediamo che vengano immediatamente ritirate. Gay, lesbiche e trans pretendono rispetto e non è ammissibile che un sindaco-medico, che evidentemente avrebbe fatto meglio a passare più tempo sui libri, si lasci andare a dichiarazioni omofobe, offensive e prive di qualsivoglia valore scientifico. Proprio per arginare la diffusione di omofobia e odio contro gli omosessuali è urgente l’approvazione dell'estensione della legge Mancino ai reati di omofobia".

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