Sulmona, cani avvelenati con la stricnina
Bocconi gettati in strada: un animale è morto, l’altro è grave
SULMONA. Due cani sono rimasti vittime di bocconi avvelenati lasciati per strada lungo la frazione sulmonese delle Marane. Uno dei due animali è già morto, mentre il secondo resta in gravi condizioni, nonostante le cure del veterinario. Molto probabilmente i due cani hanno ingerito polpette di carne, contenenti veleno o stricnina. Gabriella Tunno, che gestisce il canile municipale, torna a denunciare la brutale e ancestrale pratica dei bocconi avvelenati abbandonati a terra per debellare il fenomeno del randagismo. Solo che questa volta, come altre in passato, sono rimasti coinvolti due cani padronali.
Tunno si è già rivolta alla Asl e alla Forestale per avviare le indagini e risalire ai responsabili dell’insano gesto.
«Non capisco come possa esistere gente ancora in grado di fare cose così incivili e barbare» dice Tunno «invito chi porta i propri cani a spasso a stare attenti e a non lasciarli troppo liberi per evitare che mangino bocconi avvelenati lasciati per strada. Non è certo così che si combatte il randagismo».
Tunno, inoltre, ricorda l’inasprimento delle pene connesse al maltrattamento di animali. Le nuove leggi, infatti, prevedono la reclusione da 3 mesi a un anno o la multa da 3mila a 15mila euro per chi procura una lesione a un animale o un danno alla sua salute; con aumento della metà dell’ammenda in caso di morte.
«Fortunatamente la legge punisce severamente chi commette reati contro gli animali» continua Tunno «senza poi contare che lasciare bocconi avvelenati in strada può essere pericoloso anche per i bambini». (f.p.)
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