«Tancredi doveva stare fuori dagli appalti»

Acerbo (Prc): mandato via dopo la protesta popolare. Pezzopane: lavoro per una legge migliore

L’AQUILA. Lo scandalo sui puntellamenti entra nel dibattito politico. «Il procuratore antimafia Fausto Cardella ha ragione quando dice che servono norme anti-infiltrazione anche per gli appalti privati post-sisma ed in questa direzione molto è stato fatto con il mio pacchetto ricostruzione di emendamenti approvati al decreto enti locali, appena passato al Senato con la fiducia». Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

«Nel decreto enti locali», spiega Pezzopane, «sono passate misure importanti per gli appalti privati, tra cui l'autocertificazione e la certificazione Soa di aziende e professionisti, le regole per i subappalti e per i contratti, i controlli della prefettura e della Guardia di Finanza. Mancano le white list e l’albo reputazionale dei professionisti e le misure procedurali con le mini-gare, contenuti negli articoli 3 e 4 del mio disegno di legge e oggetto di emendamenti a questo decreto che sono stati bocciati, purtroppo per il parere contrario del governo e delle relatrici. Ma io non mollo. Continuerò a insistere nei prossimi provvedimenti, molto è stato fatto col decreto enti locali e molto si può ancora fare per garantire più legalità e più trasparenza».

«La notizia dei provvedimenti cautelari all’Aquila nei confronti dell’esponente storico di Forza Italia Pierluigi Tancredi, di imprenditori e funzionari comunali merita una valutazione politica e un’indispensabile esercizio di memoria». Lo afferma Maurizio Acerbo della segreteria nazionale di Rifondazione comunista. «Ancora una volta», dice, «emerge in Abruzzo il livello di inquinamento della politica e della pubblica amministrazione e la necessità della massima intransigenza sulla questione morale. Emergenza e ricostruzione sono stati un terreno su cui le tradizionali reti politico-affaristiche locali e ogni sorta di cricca nazionale hanno messo gli occhi fin dall’inizio come tragicamente noto. Non posso che ringraziare i nostri compagni aquilani per la battaglia portata avanti contro la scellerata iniziativa del sindaco Cialente che voleva nominare Tancredi delegato alla ricostruzione, una scelta che c’è da domandarsi a quali ambienti volesse strizzare l’occhio. Quella nomina fu ritirata grazie alla protesta corale del popolo della sinistra e dei comitati avvertito dai nostri sms che divennero un tam tam. C’è da domandarsi: perché agli aquilani di sinistra era chiarissimo chi era Tancredi e a Cialente no?».

«Il sindaco», conclude, «che spesso si lamenta per le prese di posizione che vengono da sinistra, e in particolare da Rifondazione comunista, dovrà convenire che questa vicenda dimostra che è bene dare retta alle nostre argomentazioni che non sono mai motivate da secondi fini se non quelli di difendere l’interesse collettivo».

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