Tasse, la protesta si allarga

4 Giugno 2010

I commercianti: tante le attività a rischio fallimento

L'AQUILA. Tasse, zona franca, ricollocazione delle attività ferme dal giorno del terremoto. Questi alcuni degli argomenti al centro dell'incontro che le associazioni di categoria, Confcommercio in testa, hanno avuto con i capigruppo comunali.

«Una riunione chiesta da tempo per affrontare i problemi di una categoria» ha spiegato il direttore della Confcommercio, Celso Cioni, «ormai in ginocchio». Un tavolo propedeutico alla convocazione di un consiglio comunale ad hoc che si terrà il 21 giugno. «Finalmente» ha aggiunto Cioni «abbiamo avuto l'occasione di porre l'accento su alcune questioni centrali, a partire dal fisco. Noi tutti (commercianti, artigiani e piccoli imprenditori) abbiamo condiviso il pacchetto di richieste indirizzate al governo centrale. In questi giorni lavoreremo sulla piattaforma che verrà presentata il 16 giugno, nel giorno fissato per la mobilitazione delle popolazioni del cratere contro lo stop ai benefici fiscali».

C'è poi la questione della predisposizione di un piano commerciale per gestire l'emergenza e porre fine «a questa sorta di Far West a cui bisognerà mettere la parola fine». Nella riunione è stato posto anche il problema dei provvedimenti temporanei «che» ha dichiarato Cioni «hanno finito per ostacolare insediamenti dove avrebbero trovato ricollocazione almeno 200 attività».

Quindi la situazione economica in cui versano commercianti e artigiani. Secondo i dati elaborati dal Centro studi della Confcommercio, «in questo anno l'indebitamento è aumentato del 40%, facendo salire a 100mila euro il monte debito procapite». Segnalato anche il rischio di fallimento per centinaia di aziende.

Nella riunione si è parlato poi dell'ex Sercom, a Pagliare di Sassa, «dove potrebbero ricollocarsi tante attività che oggi non trovano sede a causa delle speculazioni sui canoni ormai fuori controllo» e del mercato a piazza D'Armi. Infine, la questione della zona franca, «che» ha concluso Cioni «deve prevedere sostegni soprattutto per le attività esistenti prima del sisma».

Sulle tasse è intervenuto anche il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini. «Dopo tante promesse» ha detto «la manovra presentata dal governo lascia gli aquilani nella peggiore delle situazioni immaginabili, ovvero con la proroga della sospensione dal pagamento per i soli lavoratori autonomi e i redditi d'impresa. Non prorogare la sospensione per tutti e non differire l'inizio della restituzione - così come è avvenuto in Umbria e Marche - è un atto che mette in ginocchio migliaia di aquilani che non sapranno come far fronte a questa situazione».  Rifondazione comunista ha suggerito, invece, «le dimissioni di tutti i consiglieri dei comuni del cratere, nonché di quelli provinciali e regionali, come segnale politico di fronte a una manovra «che rischia di decretare la fine del sistema economico nelle zone colpite dal sisma».

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