Telefonate a casa, Asl recupera 335 visite

Impegno dell’azienda per ridurre i disagi di chi soffre: contattati e individuati i cittadini che rinunciano a ridosso dell’esame

L’AQUILA. Si individuano le prenotazioni disdette a ridosso dell’esame e, invece di perderle, si riassegnano ad altri utenti, già nella lista Cup, che hanno così la possibilità di anticipare di settimane o addirittura di mesi la data che è stata loro precedentemente fissata. Con questo metodo, semplice nella sostanza, ma finora mai praticato per lo sforzo che comporta sul piano dell’organizzazione e dell’impiego di personale, in un mese l’Asl ha recuperato 335 prenotazioni, disdette dagli utenti, reinserendole nel circuito del Cup.

«Questo sistema di recupero di visite ed esami, che finora andavano deserti», spiegano dall’Asl, «è chiamato recall e in soli 30 giorni, dal 18 aprile al 18 maggio, ha dato risultati incoraggianti tanto che la percentuale delle prenotazioni recuperate è stata di oltre il 7% sul totale dei contatti attivati. Le caselle che si liberano all’interno dell’agenda Cup, attraverso le rinunce, permettono di ridurre, per una parte di utenti, i tempi di attesa e di valorizzare tutti gli spazi previsti per le prenotazioni. Il team di operatori del Cup, per intercettare e contattare gli utenti che lasciano cadere le prenotazioni, ha lavorato a ritmi sostenuti. Nel primo mese di attività, infatti, gli addetti al recupero hanno effettuato 7.407 telefonate, a ridosso delle date degli esami prenotati, con una cadenza di circa 246 chiamate al giorno e quindi di quasi 1.700 a settimana. Sulle complessive 7.407 telefonate, effettuate dagli operatori dell’Asl, sono stati 335, come detto, coloro che hanno rinunciato alla prenotazione, 4.363 gli utenti che le hanno confermate mentre 2.709 non hanno risposto. Peraltro, la strategia d’urto, varata dalla direzione Asl per ridurre le liste di attesa, prevede una fase 2, su cui si sta già lavorando, e che consiste nell’introduzione del Cup di secondo livello. Quest’ultimo, in sostanza, prevede che, dopo la prima visita chiesta e ottenuta tramite Cup, l’utente possa avere il successivo appuntamento di controllo dallo specialista che lo ha visitato in prima battuta, senza passare di nuovo per il circuito generale del Cup». «È un progetto che a breve uscirà dal “cantiere”», dichiara il manager Rinaldo Tordera, «e che, in linea di massima, è stato già elaborato e impostato durante gli incontri che ho avuto con capi dipartimento e direttori di reparto. Il Cup di secondo livello, che peraltro nella nostra azienda è già attivo in alcune unità operative, si muove nel solco della riduzione delle attese e, quindi, di una migliore fruibilità delle prestazioni da parte degli utenti. In questo senso ci incoraggiano molto i risultati ottenuti in appena un mese di recall».

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