Terapia intensiva, fondi per il potenziamento 

Già raccolti 520mila euro, ma per il Comitato di garanzia dei finanziatori serviranno altre risorse

L’AQUILA. Parte il potenziamento della terapia intensiva dell’ospedale San Salvatore. A disposizione, al momento, ci sono 520mila euro. Somma che, secondo il Comitato di garanzia dei finanziatori per la realizzazione del progetto, va aumentata «per andare al più presto all’affidamento dei lavori». Il Comitato presieduto da Franco Marinangeli, direttore dell'Unità di anestesia e rianimazione del San Salvatore,è formato dalla Fondazione Carispaq, dall’Ance L’Aquila, dalle associazioni V.A.Do. e L’Aquila per la Vita. Alla riunione di ieri hanno partecipato Mauro Tursini, responsabile dell’ufficio tecnico della Asl, Paola Federici, rappresentante del Tribunale del malato dell’Aquila e Patrizia Arnosti, direttore generale dello studio di progettazione Promedia Ingegneria, che si è aggiunto agli altri componenti come donatore del progetto definitivo. L'obiettivo è «arrivare in tempi rapidi alla definizione di un intervento urgente, vista la situazione di innalzamento repentino della curva dei contagi da Covid 19 anche sul territorio». La somma raccolta, sarà destinata alla realizzazione di quattro nuovi posti letto di terapia intensiva ad alto contenuto tecnologico.
Alcuni di questi saranno a cosiddetta “pressione negativa”, adatti ad ospitare persone affette da patologie infettive in totale sicurezza. Saranno realizzate, inoltre, strutture di servizio, «per migliorare l’umanizzazione delle cure e dei percorsi assistenziali consentendo, per quanto possibile, la vicinanza dei familiari ai pazienti attraverso la predisposizione di un’idonea area colloquio e l’uso di strumenti di comunicazione informatizzata anche per malati intubati o tracheotomizzati». Si tratta di un modello innovativo che sfruttando le possibilità offerte dalle più moderne tecnologie interviene su uno degli aspetti più drammatici che l’emergenza coronavirus ha fatto emergere: l’impossibilità di avere vicino i propri familiari nei momenti di maggiore fragilità. I sottoscrittori dell’accordo hanno ribadito la necessità di assoluta trasparenza delle procedure di realizzazione attraverso la gestione diretta dell’intervento da parte delle associazioni coinvolte, impegnate tutte a dare certezza dei tempi e correttezza nell’impiego delle donazioni effettuate. (m.p.)
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