Terremoto, appello di Cialente al governo "Monti e Ornaghi devono sapere la situazione"

Il sindaco scrive al ministro Ornaghi e rivela: Monti presto si occuperà di noi

L'AQUILA. Il sindaco Massimo Cialente sta cercando contatti con il nuovo governo e dopo avere invitato all'Aquila il premier Mario Monti fa lo stesso con il ministro per i beni culturali, Lorenzo Ornaghi al quale ha inviato una nota nella quale spiega quale è la situazione dei monumenti e chiese danneggiati dal sisma quasi tutti concentrati nel centro storico.

«Le mie richieste inoltrate al premier e al ministro per i beni culturali» spiega il sindaco Massimo Cialente, «sono motivate dal fatto che il governo deve sapere quale è la situazione del cratere. Sono comunque soddisfatto perchè so che del mio invito il presidente Mario Monti ne ha parlato anche nel consiglio dei ministri». Al momento, però, non ci sono risposte all'invito del sindaco. «Dobbiamo cercare quel tipo di contatto», dice ancora il sindaco «che avevamo con l'ex sottosegretario Gianni Letta e che si stava dimostrando funzionale alle nostre esigenze. Ora non abbiamo questo importante punto di riferimento».

«Il governo deve sapere». aggiunge il sindaco, «che da noi è tutto fermo. Le attività economiche sono bloccate, la ricostruzione delle case E non parte. E ancora non so se potremo rinnovare i contratti ai precari. Si tratta di quei lavoratori, nella massima parte giovani laureati, assunti a seguito del sisma per fronteggiare il sopraggiunto carico di lavoro. E, a proposito di lavoro, non va dimenticata la situazione delle tante aziende in forte crisi soprattutto dopo il sisma com migliaia di cassintegrati».

«Dunque», dice ancora il sindaco, «esiste un elenco di problematiche a tutto campo, come le stesse ordinanze per il centro storico che sono bloccate, che solo il governo può risolvere anche a fronte della difficile situazione economica».«Ma soprattutto», prosegue il primo cittadino, «i problemi della città terremotata devono diventare una questione nazionale per il nostro governo. E' l'unico modo per non far cadere l'attenzione dell'esecutivo e dell'opinione pubblica nazionale».

Ma ecco i passi più indicativi della lettera inviata la ministro Lorenzo Ornaghi. «A oggi la ricostruzione del centro storico è ferma», si legge nel documento, «circa cento tra chiese e complessi conventuali e circa quattrocento tra palazzi e dimore storiche presentano ancora, in tutta la loro drammatica evidenza, i segni della devastazione. Concluse le opere provvisionali per la messa in sicurezza i nostri luoghi della cultura e della storia sono ancora monumenti al silenzio e all'assenza di vita di quello che fu il cuore di una città antichissima e dal passato glorioso. La perdita di questi luoghi, e dei punti di aggregazione come degli spazi di cultura, è la ferita più lacerante tra le molte che ancora sono aperte nell'anima di questa città che lotta per tornare a vivere». «Per questa ragione», conclude, «sono a chiederle di venire all'Aquila, allo scopo di verificare di persona la gravità della situazione che ho tentano di rappresentarle e di incontrare gli operatori del settore che invocano un'attenzione mai ricevuta» (g.g.).

© RIPRODUZIONE RISERVATA