Le reazioni  

Tordera: la città ha giocato bene le sue carte Critiche dal Pd

L’AQUILA. «Questo è ciò che accade quando non hai un assessorato al turismo che può lavorare. Spero si riconoscano gli errori e si riparta più forti di prima». Il primo commento negativo per la...

L’AQUILA. «Questo è ciò che accade quando non hai un assessorato al turismo che può lavorare. Spero si riconoscano gli errori e si riparta più forti di prima». Il primo commento negativo per la mancata vittoria dell’Aquila nella corsa per diventare capitale italiana della cultura 2022 arriva, tramite Facebook, non dall’opposizione, bensì da Giorgio Fioravanti, coordinatore cittadino della Lega, partito alleato di Biondi. Il sindaco non la prende bene: «È un’uscita assolutamente fuori luogo, che non ha motivo d'essere. L’assessore c’è, è il sottoscritto, e abbiamo fatto un lavoro esemplare. È un’accusa inutile, se non dannosa. Questo sta a testimoniare che qualcuno ancora non ha ben capito che la politica è fatta di regole che vanno rispettate. Quando tutti si metteranno in testa che le regole si rispettano, allora si chiuderanno anche i confronti». Parole che lasciano intendere come l’uscita di Fioravanti potrebbe rimettere in discussione l’accordo per superare la crisi di maggioranza. A correggere il tiro della Lega è il vicepresidente della Regione che parla di «lavoro encomiabile» da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale. «Il dossier dell’Aquila è stato molto apprezzato», afferma, «e costituisce una base importantissima su cui far calare un ambizioso progetto culturale».
La vittoria sfumata, secondo il Pd aquilano, è invece la conseguenza di un arroccamento dentro le mura di cui la giunta avrebbe dato prova negli ultimi anni: «Non possiamo che essere dispiaciuti», affermano il segretario comunale dei Dem Emanuela Di Giovambattista e i consiglieri comunali Stefano Albano e Stefano Palumbo, «ma la capacità di fare dell’Aquila un polo culturale di riferimento in Italia passa soprattutto dalla capacità di attrarre e non respingere. La chiusura e l’avversione verso alcune realtà, manifestatesi negli ultimi anni, rappresentano purtroppo un ostacolo alle tante potenzialità del territorio».
«L’Aquila ha giocato bene le sue carte», è il commento del presidente dell’Accademia delle Belle Arti Rinaldo Tordera, «la candidatura ha fatto emergere un grande potenziale di idee, processi e capacità. Per questo il lavoro fatto rappresenta comunque un forte stimolo a impostare un modello culturale diverso che sia occasione di coesione sociale e sviluppo economico». Anche Gaetano Quagliariello, senatore di “Idea-Cambiamo”, sottolinea in chiave positiva il «bagaglio» che la città ricava da questa esperienza. «Le partite si possono vincere e si possono perdere», afferma, «quel che conta è profondere il massimo dell’impegno e fare tesoro del lavoro compiuto». (ro.ciu.)
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