Tra gli ospiti una famiglia con un bambino autistico 

L’Associazione Abruzzo Autismo Onlus propone al Comune di destinare alcuni spazi e alloggi a chi ha problematiche del genere e vuole venire all’Aquila

L’AQUILA. Una cinquecento rossa un po’ sgangherata, ma dal motore perfettamente funzionante, e qualche chilometro di strada da fare per accompagnare il piccolo a scuola o per fare un la spesa. Lo sportello si apre e si chiude a fatica e la carrozzeria ha qualche bozzo qui e là. Ma a Ciro Morello interessa poco. Si gode la sua piccola utilitaria e la sua vita rinnovata, in un appartamento del Progetto Case di Pagliare di Sassa.
A rendere tutto questo possibile è stato l'intervento dell'associazione Abruzzo Autismo Onlus.
Il figlio di Ciro e della compagna Anna Rita Orlandi, 39 anni, è autistico. Una diagnosi perfezionata dalla dottoressa Chiara Di Giovanni, dopo che la coppia, originaria di Subiaco, si è rivolta al Crra, Centro specializzato per l'autismo. Da qualche anno, l'Abruzzo Autismo Onlus, oltre a intraprendere continue battaglie legali per l'assistenza e le cure, sta sviluppando un progetto residenziale per andare incontro anche alle famiglie che arrivano all'Aquila, o in altre parti della regione, per entrare a contatto con questa realtà. Proprio il complesso di Sassa rappresenta un’occasione strategica per tante famiglie che hanno bisogno di assistenza specifica. «La nostra storica idea di una rete diffusa di residenze per adulti con autismo», valuta Dario Verzulli, alla guida dell'associazione. «Siamo convinti che l’ampia possibilità di accoglienza e la diversificazione sul territorio, possano essere garanzia di qualità e di interesse di tutte le famiglie che conoscono l’autismo. Per questo motivo, gli appartamenti antisismici rappresentano una risorsa importante per la nostra città. Non ha molto senso procedere verso un abbattimento indiscriminato. Si potrebbero utilizzare, invece, alcune aree come questa di Pagliare di Sassa per iniziative di questo tipo».
Ad esempio, l'associazione si sta attivando per avere a disposizione nuovi alloggi da mettere a disposizione delle famiglie che vengono a trovarsi nella necessità di trascorrere un periodo all'Aquila. «Ciro e Anna Rita», rimarca Verzulli «si sono messi a disposizione della nostra realtà per fare un po' da "portinai", consegnando le chiavi alle famiglie che si rivolgono all'associazione». Un'occasione di integrazione, insomma, così come questa realtà ha permesso al signor Morello di mettere a frutto il suo talento artistico, chiamandolo a realizzare un presepe all'interno di una delle strutture del sodalizio, nell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.
Il lavoro sarà inaugurato a breve in occasione delle prossime festività natalizie.
«Per me è un onore portare avanti questa mia passione artistica», spiega Morello. «Ringrazio questa associazione che mi sta dando gli strumenti per farlo». Al centro del presepe – che raffigura anche una casa in macerie, simbolo del terremoto che ha colpito L'Aquila – c'è una pietra con sopra inciso il logo dell'associazione.(fab.i.)
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