Trasacco, marito e moglie muoiono tra le fiamme nella loro auto

Lui sconvolto dalla malattia della donna: hanno pianificato la loro fine. La tragedia poco prima delle 21,30 lungo una strada di campagna. Un testimone: abbiamo cercato di spegnere il rogo

TRASACCO. Una vita insieme, anche nell’atto finale consumato nell’abitacolo di una Renault Twingo avvolto dalle fiamme. Sono morti così Pietro Cherubini, di Luco dei Marsi, e Maria Luisa Catalano, originaria di Trasacco, entrambi 73enni. La donna era malata da tempo e pare che insieme al marito abbia deciso di morire, dandosi fuoco. Esclusa, al momento, la pista dell’omicidio-suicidio.

La tragedia è avvenuta in via Chiaffino a Trasacco, strada di campagna. Verso le 21.30 un residente, Attilio Cicchinelli, ha notato le fiamme. «Mi sono avvicinato e ho visto il braccio di un uomo spuntare dall’abitacolo», ha raccontato, «il fuoco si è propagato alla svelta e non c’è stato il tempo per fare niente. Un altro vicino si è accostato alla vettura con un estintore e ha cercato di domare il rogo. Ma è stato tutto inutile».

I carabinieri, agli ordini del luogotenente Armando Croce, comandante della stazione di Trasacco, sono arrivati dopo alcuni minuti. La Renault Twingo era stata parcheggiata lungo un fosso, non lontano dall’agriturismo “La nocciola”, e stando al racconto di altri testimoni già il giorno prima la coppia era stata notata nella zona. Probabilmente per un sopralluogo e per pianificare la loro fine. «Non ce la faccio più», avrebbe confidato Cherubini a una parente, «sono sconvolto e distrutto». L’uomo, ex carrozziere a Luco e Trasacco, era molto conosciuto. «Aveva un carattere mite ed era un grande lavoratore», lo ricordano alcuni vicini di casa, «una persona profondamente legata a sua moglie, la donna della sua vita. Negli ultimi tempi era cambiato e non faceva che parlare della malattia. Siamo tutti sconvolti».

Sul posto anche i vigili del fuoco di Avezzano per domare le fiamme della vettura. Ai carabinieri anche il compito di avvisare i familiari, in particolare i figli Fabio, rappresentante dell’Arma in servizio al nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Avezzano, e Raffaele, finanziere. In poco tempo si è sparsa la notizia della tragica fine dei coniugi e nella zona si è radunata una folla di parenti e curiosi. Con un posto di blocco in via Pecorale i carabinieri hanno impedito alle persone di avvicinarsi. La Procura ha aperto l’inchiesta e il magistrato di turno ha disposto il sequestro della macchina per compiere ulteriori e più approfonditi accertamenti. Vista la velocità con cui si è propagato il rogo, stando al testimone Cicchinelli, l’interno dell’abitacolo potrebbe essere stato cosparso con la benzina. I carabinieri hanno ascoltato i familiari per ricostruire le ultime ore di vita della coppia.

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