L'Aquila, l'incontro del sindaco Pierluigi Biondi con i lavoratori dell'Ama

L’AQUILA

Trasporti: sit in contro tagli salari Ama. Passeggero aggredisce autista / VIDEO E FOTOGALLERY

Mobilitazione a Campo di Pile e disagi per la viabilità sulla statale 17. Venerdì in Consiglio il piano di ricapitalizzazione da 1.3 milioni

L'AQUILA. «Non si gioca con la vita dei lavoratori». È questo il grido di protesta che ha animato i 130 dipendenti dell'Ama, società partecipata del Comune dell'Aquila che si occupa del trasporto pubblico, mobilitati all'alba di questa mattina sulla rotatoria, davanti la sede centrale dell'azienda, sulla statale 17, in località Campo di Pile, tratto di strada molto frequentato. Proprio per questo ci sono stati disagi alla circolazione e momenti di concitazione, con un autista dell'Ama aggredito dal passeggero di un bus urbano proprio mentre si svolgeva la protesta.

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Blocco e protesta dell'Ama all'alba sulla statale 17
I lavoratori del trasporto pubblico mobilitati davanti alla sede dell'azienda, a Campo di Pile, per dire no al taglio dei salari

I lavoratori sono sul piede di guerra perché l'attuazione del piano di ristrutturazione, che prevede la ricapitalizzazione di circa 1.3 milioni di euro, deciso dall'amministrazione per ridurre il passivo, causerebbe il taglio di circa 400 euro al mese per ciascun addetto a partire dal prossimo mese di gennaio. Il sit-in è stato promosso dopo un'assemblea autoconvocata degli stessi dipendenti questa mattina alle 5, «per tenere accesi i riflettori sulla questione della riorganizzazione della società di trasporto, ma anche richiamare l'attenzione dell'amministrazione comunale per dire 'nò ai tagli agli stipendi dei lavoratori». I dipendenti hanno chiesto di incontrare il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, che si è confrontato con i lavoratori nel luogo della protesta. A fare il punto è il segretario generale Filt Cgil L'Aquila, Domenico Fontana, che ha comunicato alle forze dell'ordine, in particolare il questore dell'Aquila, della manifestazione che si sarebbe svolta su una delle strade principali della città, sempre molto trafficata sin dalle prime ore della giornata. «Ieri, abbiamo avuto un'assemblea che è anadata avanti fino a mezzanotte, questa mattina c'è stato il secondo incontro con i lavoratori, che avrebbero voluto mettere in campo azioni molto più forti» spiega Fontana «in ballo, c'è il futuro di 130 famiglie». La mobilitazione arriva in prossimità della seduta del Consiglio comunale di venerdì prossimo in cui verrà presentata la delibera di ricapitalizzazione dell'azienda, per 1.3 milioni di euro. Un provvedimento che «prevede anche il piano di ristrutturazione dell'Ama, con tagli per 800 mila euro l'anno alle retribuzioni dei lavoratori», prosegue Fontana. Un taglio «necessario» per l'amministrazione comunale alle prese con il salvataggio dell'Ama, società che ha chiuso per la terza volta il bilancio in negativo.

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Intanto, nelle stesse ore della protesta, un autista dell'Ama è stato aggredito da un passeggero che, secondo quanto si è appreso, avrebbe reagito aggredendo il dipendente pubblico al no a una fermata non prevista vicino all'ospedale dell'Aquila. L'autista avrebbe fatto ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso. «Piena solidarietà» e «profondi sentimenti di vicinanza» sono stati espressi dall'assessore alla Mobilità e ai Trasporti del Comune dell'Aquila, Carla Mannetti, all'autista aggredito. «Sono in corso gli accertamenti per chiarire la dinamica dell'accaduto» osserva Mannetti  «ma qualsiasi sia il quadro che emergerà, è inconcepibile che un addetto della nostra azienda dei trasporti debba subire una violenza così inaudita. Gli autisti dell'Ama svolgono un servizio importantissimo e al contempo delicatissimo, essendo impegnati su mezzi che percorrono centinaia di migliaia di chilometri l'anno, in un territorio fra i più estesi d'Italia, con dislivelli significativi e spesso in condizioni difficilissime. A inizio ottobre è capitato a una nostra dipendente, maresciallo della polizia municipale, oggi a un autista dei mezzi pubblici» aggiunge la Mannetti, «certi gesti spregevoli non possono essere in alcun modo giustificati nei confronti di nessuno, in particolare di chi è svolge servizi per la collettività di estrema importanza».