Travolse anziana con il camion Il pm chiede il rinvio a giudizio 

Giuseppina Barra era rimasta schiacciata dal mezzo che stava rifornendo di gas la sua abitazione L’autista comparirà il 9 dicembre dal giudice per l’udienza preliminare. L’accusa è di omicidio stradale 

MORINO. Il pubblico ministero Ugo Timpano ha chiesto il rinvio a giudizio per l’autista del camion cisterna che il 24 marzo del 2021 aveva travolto e ucciso Giuseppina Barra, 81enne di Morino, nel viale della sua abitazione. Con l’accusa di omicidio stradale, il 9 dicembre prossimo, F.G., 60 anni, di Celano, dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Avezzano Maria Proia. Il dramma si era consumato poco prima delle 9, davanti all’abitazione della donna che risiedeva al civico 31 di via Brecciose. L’imputato era alla guida di un camion cisterna, un autocarro fuoristrada per il trasporto di gas liquefatto di proprietà di un’azienda del Napoletano, e aveva appena terminato le operazioni di scarico del gas nel serbatoio interrato all’interno della proprietà della donna, quando Giuseppina Barra era rimasta schiacciata dal mezzo pesante riportando gravi ferite alle gambe e al bacino che le sono state fatali. Nonostante l’allarme lanciato nell'immediato dallo stesso camionista e la tempestività dei soccorsi – l’ottantunenne era stata trasportata in elisoccorso all’ospedale di Avezzano – tre ore dopo il suo ricovero era deceduta a causa dei gravi traumi riportati, così come chiarito dall’autopsia eseguita dalla dottoressa Simona Ricci. Il conducente aveva riferito di non essersi accorto della presenza in strada dell’81enne che, pochi minuti prima, era rientrata in casa a prendere i soldi per pagare il rifornimento del gas. Il marito Luigi e i figli Loredana, Stefania e Antonio, assistiti dal consulente legale Mario Masciovecchio dello Studio3A, confidano che sia fatta piena luce sulla vicenda costata la vita all’anziana. «Sappiamo che nessuno potrà mai restituirci la nostra Giuseppina», commentano i familiari attraverso lo Studio3A, «ma speriamo che la giustizia faccia il suo corso: la sua morte ci ha lasciato un vuoto incolmabile, anni di vita insieme, progetti, sorrisi spazzati via in un istante. Confidiamo in una risposta anche in sede penale, soprattutto per lei e la sua memoria: non è stato facile, in questi mesi, assistere anche ai tentativi di attribuirle colpe sull’incidente che non ha. Questo ci aspettiamo dal processo: verità e giustizia». Il conducente del camion cisterna è assistito dall’avvocato Domenicantonio Angeloni.
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