Tre magistrati dirottati in altri tribunali

Inizialmente previsti ad Avezzano, provvedimento del Csm li destina a Pescara e Teramo

AVEZZANO. Tre giudici destinati al tribunale di Avezzano vengono assegnati ad altre sedi e ora il palazzo di giustizia marsicano, il terzo della Regione per mole di lavoro e numero di processi, è a un passo dalla chiusura definitiva. Il Comitato degli avvocati ha programmato una serie di iniziative di protesta: «La struttura rischia il tracollo a causa della carenza di personale e di magistrati».

C'era grande attesa per l'arrivo di tre magistrati ad Avezzano, due destinati al tribunale e uno alla Procura. Il Csm ha invece approvato a maggioranza un provvedimento che decide di rafforzare i tribunali con sede nei capoluoghi di provincia. I tre uditori destinati ad Avezzano sono stati così dirottati due a Teramo e uno a Pescara.

La notizia ha mandato in fibrillazione il mondo forense e politico marsicano poiché, alla luce di tale decisione, il tribunale sembra oramai spacciato.

La chiusura dell'ufficio giudiziario marsicano previsto dall'ultima Manovra finanziaria, oppure l'ipotesi che lo vedeva divenire sede distaccata di quello dell'Aquila e spogliato di molte funzioni importanti con cancellerie civili e penali monocratici sembravano un rischio sì alto ma evitabile. Ora tutto si complica. Il problema principale è la gravissima carenza di magistrati nel settore penale che ne vede solo due in attività, nonché l'approvazione dell'emendamento che ha consentito al governo di revisionare, con decreto, tutta la geografia giudiziaria italiana.

Si va incontro, insomma, a una ulteriore spoliazione del territorio marsicano con la soppressione del presidio giudiziario, terzo in Abruzzo. Eppure, il tribunale di Avezzano è il terzo d'Abruzzo e per mole di processi è inferiore solo a quelli di Pescara e Teramo.

Nonostante ciò ha un personale insufficiente, tra i più ridotti della Regione. Il Comitato degli avvocati nominato dall'assemblea generale, in vista dell'esame da parte del governo della revisione delle circoscrizioni giudiziarie e che porterebbe alla chiusura del tribunale entro agosto, ha programmato una serie di iniziative tese a spiegare lo stato di emergenza alla popolazione marsicana e alle forze politiche e sociali.

L'organo di rappresentanza era composto dagli avvocati Giovanni Colucci, presidente del consiglio dell'Ordine, Leonardo Casciere, presidente della Camera penale di Avezzano, Petrantonio Lanzi Palladini, Roberto Di Pietro, Angelo Iacomini, Luciana Lisciani, Herbert Simone e Tiziano Tarquini.

Il primo appuntamento è un'assemblea pubblica che si terrà al tribunale di Avezzano il 17 dicembre alle 11 e a cui saranno invitati i parlamentari marsicani, i consiglieri provinciali della Marsica, e quelli regionali, i sindaci del comprensorio. Contemporaneamente verrà avviata una raccolta di firme da consegnare al nuovo ministro della Giustizia.

All'inizio di settembre, il senatore Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl, il sindaco di Avezzano, Antonio Floris, e una delegazione dell'Ordine degli avvocati di Avezzano avevano incontrato a Roma l'allora ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, per evidenziare il problema della mancanza di personale nel tribunale del capoluogo marsicano e più in generale quello della riorganizzazione degli uffici giudiziari in Abruzzo. Una presa di posizione dell'esponente di governo non era mai arrivata.

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