Tre ore di attesa per un prelievo

Un solo operatore per gli esami del sangue, donna incinta colta da malore
AVEZZANO. Emergenza sanità nella Marsica. Ieri il caos al centro prelievi dell'ospedale di Tagliacozzo per la carenza di personale, oggi la manifestazione all'ospedale di Avezzano contro la chiusura delle unità operative di Neurochirurgia e Urologia.
L'allarme sui servizi della sanità pubblica nella Marsica cresce giorno dopo giorno. Anche se il Piano di riordino non è entrato ancora completamente in vigore, infatti, gli utenti cominciano a farne le spese. L'odissea dei pazienti del distretto sanitario di base di Tagliacozzo ieri mattina è iniziata all'alba con la coda interminabile creatasi allo sportello, dove un solo addetto è riuscito a stento a rispondere alla domanda di centinaia di pazienti in coda per pagare il ticket delle prenotazioni.
La situazione poi è peggiorata al centro prelievi dove bambini, donne in stato interessante e pazienti di ogni età hanno dovuto attendere quasi tre ore per poter effettuare gli esami del sangue. La causa? Al centro prelievi era in servizio una sola operatrice sanitaria che, pur non avendo avuto l'aiuto più volte richiesto alla direzione, dalle 8 alle 12 ha lavorato senza sosta, non riuscendo però a garantire un servizio efficiente. L'attesa, con la complicità del digiuno e del caldo, è stata deleteria per alcuni pazienti che, dopo il prelievo, sono stati colti da malori improvvisi. Una donna incinta è stata trasportata al Pronto soccorso. Un bambino invece, effettuato il prelievo, ha lasciato la struttura e poco dopo si è sentito male. Dopo le ore 11 la tensione è aumentata con l'arrivo dei pazienti che dovevano ritirare i risultati degli esami. Nonostante le proteste, le decine di persone in attesa sono state costrette a tornarsene a casa perché non c'era un responsabile o un addetto disponibile per il servizio.
LA MANIFESTAZIONE. Domani mattina, a partire dalle 8, i cittadini marsicani si riuniranno davanti all'ospedale di Avezzano per protestare contro la chiusura dell'unità operativa di Neurochirurgia. Gli organizzatori considerano questa decisione «fuori da una reale riforma del sistema sanitario attento alle esigenze dei più deboli, ed è un atto vergognoso che si vuole consumare a danno del popolo marsicano». Il sindaco Antonio Floris non parteciperà alla protesta, ma nel merito del reparto è stato più che eloquente: «Nessuno scippo sarà consentito».
L'allarme sui servizi della sanità pubblica nella Marsica cresce giorno dopo giorno. Anche se il Piano di riordino non è entrato ancora completamente in vigore, infatti, gli utenti cominciano a farne le spese. L'odissea dei pazienti del distretto sanitario di base di Tagliacozzo ieri mattina è iniziata all'alba con la coda interminabile creatasi allo sportello, dove un solo addetto è riuscito a stento a rispondere alla domanda di centinaia di pazienti in coda per pagare il ticket delle prenotazioni.
La situazione poi è peggiorata al centro prelievi dove bambini, donne in stato interessante e pazienti di ogni età hanno dovuto attendere quasi tre ore per poter effettuare gli esami del sangue. La causa? Al centro prelievi era in servizio una sola operatrice sanitaria che, pur non avendo avuto l'aiuto più volte richiesto alla direzione, dalle 8 alle 12 ha lavorato senza sosta, non riuscendo però a garantire un servizio efficiente. L'attesa, con la complicità del digiuno e del caldo, è stata deleteria per alcuni pazienti che, dopo il prelievo, sono stati colti da malori improvvisi. Una donna incinta è stata trasportata al Pronto soccorso. Un bambino invece, effettuato il prelievo, ha lasciato la struttura e poco dopo si è sentito male. Dopo le ore 11 la tensione è aumentata con l'arrivo dei pazienti che dovevano ritirare i risultati degli esami. Nonostante le proteste, le decine di persone in attesa sono state costrette a tornarsene a casa perché non c'era un responsabile o un addetto disponibile per il servizio.
LA MANIFESTAZIONE. Domani mattina, a partire dalle 8, i cittadini marsicani si riuniranno davanti all'ospedale di Avezzano per protestare contro la chiusura dell'unità operativa di Neurochirurgia. Gli organizzatori considerano questa decisione «fuori da una reale riforma del sistema sanitario attento alle esigenze dei più deboli, ed è un atto vergognoso che si vuole consumare a danno del popolo marsicano». Il sindaco Antonio Floris non parteciperà alla protesta, ma nel merito del reparto è stato più che eloquente: «Nessuno scippo sarà consentito».
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