L'AQUILA

Tre palestinesi arrestati per terrorismo ed eversione / VIDEO

Associazione con finalità anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico. Parole di lode dal ministro Piantedosi. Domani sit-in davanti al tribunale per chiedere la liberazione di Anan Yaeesh

L'AQUILA. Tre cittadini palestinesi, residenti a L'Aquila, sono stati arrestati con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico. Parole di lode da parte del Ministro Piantedosi: "Soddisfazione per la cattura all'Aquila di tre pericolosi terroristi, operazione che conferma il continuo impegno e la grande capacità investigativa delle nostre Forze dell'ordine".

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Terrorismo, l'arresto dei palestinesi a L'Aquila
Le indagini della polizia sono sfociate in tre provvedimenti

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita all'Aquila dalla polizia nei confronti dei tre palestinesi per il delitto di "associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico". Gli indagati, informa la polizia, facevano opera di proselitismo e propaganda per l'associazione e pianificavano attentati, anche suicidari, contro obiettivi civili e militari in territorio estero.

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari (Gip) distrettuale di L'Aquila, su richiesta della procura della Repubblica di L'Aquila - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo in coordinamento con la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, nei confronti dei tre cittadini palestinesi, residenti a L'Aquila.

Le indagini degli investigatori della Digos di L'Aquila e del Servizio per il contrasto all'estremismo e al terrorismo internazionale della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, hanno accertato la costituzione di una struttura operativa militare denominata "Gruppo di Risposta Rapida - Brigate Tulkarem", articolazione delle "Brigate dei Martiri di Al-Aqsa" (riconosciuta quale organizzazione terroristica dall'Unione Europea) che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo anche contro uno Stato estero.

Fra i tre raggiunti dalla misura cautelare, emessa dal gip dell'Aquila, in cui si ipotizza l'associazione a delinquere con finalità di terrorismo c'è infatti Anan Yaeesh, il 37enne palestinese attualmente in carcere a Terni dopo che era stato arrestato il 27 gennaio scorso su richiesta delle autorità israeliane che ne chiedono l'estradizione. I legali di Anan Yaeesh nei giorni corsi hanno depositato una istanza alla Corte d'Appello del capoluogo abruzzese per chiedere la revoca della misura cautelare che verrà discussa domani. In particolare gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Stefania Calvanese nell'atto di 27 pagine ricostruiscono la vicenda dell'uomo, accusato dalle autorità israeliane di avere finanziato un gruppo armato del campo profughi di Tulkarem (gruppo chiamato Tulkarem Brigade), affermando che in caso di estradizione c'è il "rischio concreto ed effettivo che Yaeessh, che vive e lavora all'Aquila dal 2017, venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti" compresa "la tortura".

"Soddisfazione per la cattura all'Aquila di tre pericolosi terroristi, operazione che conferma il continuo impegno e la grande capacità investigativa delle nostre Forze dell'ordine": lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, commentando l'operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che ha consentito di assicurare alla giustizia alcuni cittadini palestinesi, membri di una cellula militare legata alle "Brigate dei Martiri di Al-Aqsa", che pianificavano attentati, anche suicidari, verso obiettivi civili e militari anche contro uno Stato estero. "Alle forze di polizia ed alla magistratura va il mio ringraziamento per questo importante risultato che testimonia la costante azione di monitoraggio e prevenzione realizzata sul fronte dell'estremismo e della radicalizzazione" ha concluso il titolare del Viminale.

La struttura operativa militare - L'accusa è in riferimento alla costituzione di una struttura operativa militare denominata “Gruppo di risposta rapida - Brigate Tulkarem”, articolazione delle “Brigate dei Martiri di Al-Aqsa” (riconosciuta dall'Unione Europea quale organizzazione terroristica) che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo anche contro lo Stato di Israele.

Gli attentati pianificati - Secondo l'accusa gli arrestati avrebbero fatto opera di proselitismo e propaganda per l'associazione, pianificando attentati contro obiettivi civili e militari in territorio estero.

Intanto un nuovo presidio di solidarietà è stato annunciato all'Aquila per domani dale 11 alle 14 davanti al tribunale in via XX Settembre dalle associazioni e movimenti spontanei, riuniti sotto la sigla "Coordinamento aquilano per la Palestina" per chiedere la liberazione di Anan Yaeesh, il 37enne palestinese attualmente in carcere a Terni dopo che era stato arrestato il 27 gennaio scorso su richiesta delle autorità israeliane che ne chiedono l'estradizione.

I legali di Anan Yaeesh nei giorni corsi hanno depositato l' istanza alla Corte d'Appello del capoluogo abruzzese per chiedere la revoca della misura cautelare che verrà discussa domani, martedì 12 marzo. Nell'istanza viene ricostruita la vicenda del giovane accusato dalle autorità israeliane di avere finanziato un gruppo armato del campo profughi di Tulkarem (gruppo chiamato Tulkarem Brigade), affermando che in caso di estradizione c'è il 'rischio concreto ed effettivo che Yaeesh, che vive e lavora all'Aquila dal 2017, venga sottoposto a trattamenti inumani e degradantì compresa 'la torturà. Peraltro, Yaeesh figura anche tra le tre persone raggiunte oggi dalla misura cautelare, emessa dal gip dell'Aquila, in cui si ipotizza l'associazione a delinquere con finalità di terrorismo. La situazione è dunque delicata.