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Tre presidi in pensione: festa di saluto al “da Vinci”

L’AQUILA. L’istituto Alberghiero “Leonardo da Vinci” diretto dalla professoressa Serenella Ottaviano, ha ospitato un incontro tra i dirigenti scolastici, in servizio e non, della provincia, per...

L’AQUILA. L’istituto Alberghiero “Leonardo da Vinci” diretto dalla professoressa Serenella Ottaviano, ha ospitato un incontro tra i dirigenti scolastici, in servizio e non, della provincia, per festeggiare il pensionamento dei dirigenti scolastici Abramo Frigioni, Angelo Mancini e Pasqualina Tarullo.

«L’accoglienza da parte della scuola alberghiera è stata a dir poco fantastica», si legge in una nota, «un insieme variopinto di professionalità e cortesia. Sotto l’attenta regìa dei dirigenti Claudia Scipioni e Antonio Lattanzi, si è svolta la simpatica conviviale accompagnata, come sempre, dal trio musicale “I Friledi” (Frigioni- Leonio-Di Ianni). Significativo il messaggio del direttore generale d’Abruzzo Ernesto Pellecchia che, accompagnato dall’ispettrice Maria Cristina De Nicola e dalla dottoressa Rossella Parisse, ha avuto parole di ringraziamento per il lavoro altamente professionale, svolto con passione e competenza dai dirigenti pensionati, che lasciano un’indelebile traccia del loro impegno per la crescita culturale di tanti studenti. Frigioni ha consegnato un dvd realizzato dal professore Vincenzo De Cecco, contenente foto e filmati dei precedenti festeggiamenti, dal 2011 al 2014. Dopo gli omaggi ai festeggiati, il dirigente Leonio ha tracciato un commosso ricordo del collega Luigi D’Andrea (Gigino per gli amici) scomparso recentemente. Frigioni ha rivolto un pensiero di solidarietà, condiviso dai presenti, ai colleghi Livio Bearzi e Corrado Dell’Olio, per le loro tristi vicende giudiziarie. Applauditissimo l’intervento dell’anfitrione Enea Di Ianni che, con “Il Testamento del Dirigente”, ha dato vita a una riflessione in versi capace di far emergere sentimenti ed emozioni di chi alla scuola ha donato il cuore e in essa è stato capace di accendere relazioni che andranno oltre il presente».