Tribunale, interrotta l'occupazione

Contestato Del Corvo che rilancia: "Battaglia comune con Sulmona"

AVEZZANO. Tutti pronti a sostenere la protesta degli avvocati che presidiano il tribunale da due giorni per protesta contro il rischio chiusura. A 24 ore dall'inizio dell'occupazione, ieri mattina è partita una raccolta di firme ma l'occupazione è stata interrotta per permettere la riapertura delle cancellerie, al fine di sbrigare le pratiche urgenti e inderogabili. Lo sciopero e la protesta, però, continuano a oltranza e sono stati istituiti due presìdi permanenti, uno all'interno e uno per la raccolta delle adesioni.

Intorno alle 11, a sostegno della protesta è arrivato il presidente della Provincia, Antonio del Corvo, ed è entrato nella sala dell'ordine, dove si trova il presidio degli avvocati, per esprimere solidarietà e annunciare i provvedimenti che saranno adottati dalla Provincia. Qualche voce fuori dal coro ha contestato la presenza di Del Corvo e della politica in generale, ma la maggioranza delle persone ha chiesto che il presidente della Provincia intervenisse. Ha dato la propria disponibilità a manifestare per salvare il tribunale, anche con una protesta a Roma, ma ha invitato a un'unione di intenti con il Tribunale di Sulmona. «Sono preoccupato quanto voi», ha detto Del Corvo agli avvocati, «ma se pensate che il tribunale della Marsica stia a cuore solo agli avvocati vi sbagliate. Se occorre andremo con gli stendardi a manifestare e ho già scritto al presidente Mario Monti per parlare delle problematiche del territorio e dei tribunali».

«Non facciamo però una battaglia alternativa Avezzano contro Sulmona», ha chiarito, «e vi invito in questa prima fase a lottare uniti, nonostante le differenze tra i due Tribunali». Gli avvocati marsicani non vedono però di buon occhio questa posizione. «I tribunali dell'Aquila e di Sulmona non fanno la metà di quello di Avezzano», hanno replicato. «È necessario a questo punto», ha aggiunto il vicepresidente della Camera penale, Emilio Amiconi, «fare una scelta di territorio».

Intanto ieri gli avvocati sono stati costretti a interrompere l'occupazione. Avevano infatti chiesto l'apertura di «un presidio di cancelleria per il deposito degli atti in scadenza che assicurasse l'espletamento delle attività giudiziarie a carattere di urgenza», ma non è stato attivato. Così le cancellerie sono state riaperte. Restano i due presidi permanenti e lo sciopero a oltranza. Intanto si parla già di una manifestazione di piazza che dovrebbe essere messa in atto entro la settimana. La data non è stata ancora ufficializzata, ma per il 17 dicembre è stata fissata un'assemblea generale.

Ieri mattina, il sindaco Antonio Floris, accompagnato dagli amministratori avvocati Roberto Verdecchia, Alfredo Iacone e Alfredo Chiantini, ha incontrato il presidente del Tribunale, Forgillo che si è detto pronto a salvaguardare il tribunale, mostrando chiaramente un contatto diretto con figure chiave del Ministero. Il segretario cittadino dell'Udc, Fabio Di Battista, ha proposto di costituire un comitato "Anti soppressione del tribunale", mentre il direttore della Cna, Pasquale Cavasinni, è pronto «a far chiudere le attività per protesta».

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