Tribunali, torna la mobilitazione: «Stop alla politica delle proroghe»

29 Settembre 2024

L’11 ottobre il vertice con i sindaci e i presidenti degli Ordini forensi e delle Province dell’Aquila e Chieti L’obiettivo resta quello di spingere il governo a mantenere gli impegni sulla salvaguardia delle 4 sedi

SULMONA. «Bene le promesse, ora i fatti». Tutti d’accordo i presidenti degli Ordini forensi dei cosiddetti tribunali minori, secondo i quali salvare i presidi si può e si deve, per ragioni di efficienza, sicurezza e vicinanza al cittadino. Il 31 dicembre 2025, la data di scadenza dell’ulteriore proroga concessa, non è lontana. Per questo da Sulmona riparte la battaglia per la salvaguardia dei palazzi di giustizia. L’altro giorno è stata fissata la riunione del coordinamento, composto dai quattro sindaci di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, i quattro presidenti degli Ordini forensi e i presidenti delle province di Chieti e L’Aquila. Il vertice si terrà il prossimo 11 ottobre, alle ore 11, nella sala consiliare del Comune di Sulmona. «Il tribunale di Sulmona funziona a pieno regime», interviene il presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati, Luca Tirabassi, «in linea con i parametri di efficienza, stabiliti dal piano nazionale di ripresa e resilienza, in tema di giustizia. Abbiamo riunito il coordinamento per ribadire la nostra richiesta al Governo e alle forze parlamenti che lo compongono, di voler attuare l’impegno, più volte manifestato, della salvaguardia definitiva dei nostri quattro tribunali abruzzesi subprovinciali». Per sindaci e avvocati è finito il tempo delle proroghe. L’obiettivo è quello di spingere i parlamentari, abruzzesi e non, ad accelerare il processo di revisione della geografia giudiziaria, più volte annunciato negli ultimi anni. Proprio a marzo dello scorso anno il coordinamento aveva chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico per far sì che l’Abruzzo possa essere “laboratorio di revisione della riforma”. Con la soppressione dei 4 tribunali, metà regione, quella orograficamente più complicata, si troverebbe sguarnita dei presidi di giustizia. Un concetto che verrebbe ancora più amplificato se Sulmona restasse senza tribunale. I residenti del Centro Abruzzo sarebbero costretti a lunghi spostamenti, come ha documentato più volte il coordinamento, per poter accedere alle sedi giudiziarie. Un esempio per tutti: un residente di Ateleta per raggiungere Sulmona deve percorrere 50 chilometri. Senza il tribunale peligno, l’utente ne dovrebbe percorrere attorno ai 120 e su strade tortuose e fin troppo pericolose. L’altra questione sollevata dal coordinamento è il legame tra il tribunale di Sulmona e il carcere di massima sicurezza che, nel 2025, con il nuovo padiglione accoglierà altri 250 detenuti. «Riprendere il filo del discorso è necessario per arrivare a una soluzione definitiva», l’opinione del sindaco Gianfranco Di Piero.
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