Trionfo di colori alla festa del narciso a Rocca di Mezzo / Il video - Le foto

Quest’anno a causa della primavera fredda pochi fiori veri, ma tanto pubblico: 12 mila persone in strada. Primo posto al carro dal titolo "Atlantide la città perduta"

ROCCA DI MEZZO. Non c'è stata, quest’anno, l'esplosione dei profumi tipici dei narcisi ad accompagnare i carri della Festa del Narciso. Il caldo intenso di aprile ha anticipato la fioritura, mentre il freddo di maggio, quasi senza un giorno di sole, li ha “uccisi”. Quasi niente narcisi dunque, per la prima volta nella storia della festa più caratteristica dell’Altopiano delle Rocche, inaugurata nel 1947 e giunta alla 67° edizione. Ma la tradizionale sfilata dei carri ha avuto il suo fascino e la forza di coinvolgere il pubblico anche quest’anno, con i cinque carri partecipanti (di cui uno realizzato dal Comune di Ovindoli) che hanno coinvolto i circa 12mila spettatori dall’inizio alla fine. I carri hanno “raccontato” temi delicati e universali, legati agli eventi o agli aspetti dell’attualità più dibattuti: il rispetto della Terra e della natura; la forza della scienza che sfida i pregiudizi, di cui è simbolo Galileo Galilei, che difese le sue teorie contro la “chiusura” della Chiesa; la speranza in una vita futura migliore, sfidando i limiti umani; la pace e la fratellanza, con il ritorno alle relazioni genuine tra esseri umani che ci ha insegnato San Francesco di Assisi; la “rivolta” delle giovani generazioni contro la tendenza, in aumento in tempo di crisi, di ricorrere al gioco d’azzardo per trovare una soluzione alla crisi economica. Sarà un segno, se a vincere quest’anno è stato il carro portatore del secondo messaggio, quello di speranza: “Atlantide la città perduta”, scelto dalla giuria tecnica come miglior carro. Ma scegliere non è stato facile, perché tutti i carri sono stati delle vere e proprie rappresentazioni teatrali, con coreografie preparate nel dettaglio, coinvolgenti ed emozionanti. Una festa che anche quest’anno ha confermato che il rituale della preparazione dei carri è davvero corale: vi partecipano bambini e ragazzi, uomini e donne, persone del posto e turisti. Secondo classificato è stato il carro “Eppur si muove”, seguito da quello intitolato “Come natura vuole”. Al quarto posto il carro “Fratello Sole, sorella Luna” e infine “Tra la crisi e il gioco in Italia si fa poco”, realizzato dal Comune di Ovindoli. Tra il pubblico quest’anno, oltre al sindaco Mauro Di Ciccio e al vicesindaco Emilio Nusca, c’erano, tra gli altri, anche Gianni Frattale dell’Ance dell’Aquila, il presidente del Parco Sirente Velino, Simone Angelosante, e tutti i sindaci del comprensorio. «Per il prossimo anno stiamo già pensando di costituire una Fondazione per la raccolta di fondi» ha spiegato il sindaco Di Ciccio, «perché questa festa straordinaria cresca sempre di più e si allarghi alla partecipazione dei Comuni del territorio».

Marianna Gianforte