Tuccia, resta il tentato omicidio

30 Giugno 2012

Per la Cassazione l’ordinanza d’arresto per l’ex caporale dell’esercito è legittima. Processo a ottobre con rito ordinario

L’AQUILA. La Cassazione ha rigettato il ricorso degli avvocati difensori dell’ex caporale dell’Esercito Francesco Tuccia che chiedevano l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare.

A carico del giovane resta dunque l’accusa di tentato omicidio in relazione alla violenza sessuale avvenuta a febbraio davanti alla discoteca «Guernica» di Pizzoli. L’imputato torna agli arresti domiciliari in attesa del processo che verrà celebrato a ottobre. Per ora gli avvocati Alberico Villani del foro di Avellino, e Antonio Valentini del foro dell'Aquila, non intendono chiedere ulteriori interrogatori del ragazzo.

La decisione della Cassazione era attesa da parte dei legali del giovane, perché giovedì il procuratore generale della Cassazione aveva chiesto di far cadere la pesante accusa di tentato omicidio, ferma restando quella della violenza sessuale. Ieri il pronunciameno.

Nei confronti di Tuccia, 21 anni, resta l’accusa di tentato omicidio nell’ambito della violenza perpetuata sulla studentessa universitaria ritrovata insanguinata, seminuda e al gelo un sabato sera di febbraio, nel piazzale di una discoteca molto frequentata nel periodo invernale da adolescenti e studenti universitari. Un episodio che aveva scioccato la comunità aquilana, il piccolo centro di Pizzoli e che ha varcato i confini regionali.

Tuccia resta, dunque, ai domiciliari. La sentenza della Cassazione, in sostanza, riconosce che l’arresto dell’ex caporale dell’Esercito, originario di Montefredane, in provincia di Avellino, è legittimo. Nonostante il parere favorevole del procuratore generale di Cassazione, le contestazioni della difesa sono state respinte. Gli avvocati difensori di Tuccia puntavano all’annullamento totale dell’ordinanza e avevano chiesto la scarcerazione.

Anche il tribunale del Riesame aveva confermato di recente la custodia cautelare in carcere del giovane, ma alcune settimane fa il gip lo ha scarcerato concedendogli gli arresti domiciliari nel paese irpino di Montefredane. Una decisione che ha suscitato il risentimento delle associazioni in difesa dei diritti della donna, tra cui il Centro antiviolenza donna dell’associazione Biblioteca delle donne melusine dell’Aquila e l’intervento della cantante Fiorella Mannoia, che sul social forum Facebook si era detta «indignata» per tale decisione. Al coro di «no» si si erano aggiunte anche le proteste di Cisl nazionale, comitati e associazioni locali.

Con l’ultima sentenza della Cassazione, giunta ieri nel primo pomeriggio, gli avvocati di Tuccia hanno deciso per il momento di affrontare direttamente il processo ordinario previsto per il 22 ottobre. Sarà in quell’occasione che l'ex caporale dovrà spiegare al giudice cosa è successo la notte tra l'11 e il 12 febbraio scorsi, quando i buttafuori della discoteca trovarono la studentessa di 20 anni svenuta col volto tumefatto e segni evidenti di una violenza sessuale. La ragazza fu sottoposta a un delicatissimo intervento chirurgico per evitare conseguenze permanenti della violenza. Intervistata nell’ambito della trasmissione «Chi l’ha visto?» condotta da Federica Sciarelli su Rai 3, la ragazza aveva anche detto di voler «andare via», per cercare di «riavere la vita di prima». Un’esistenza semplice e piena di sogni.

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