Tutti mobilitati per salvare il tribunale

Incontro promosso dal sindaco con giudici, avvocati e il sottosegretario Legnini che assicura: «Legge da modificare»

AVEZZANO. Mobilitazione per salvare il tribunale e potenziare la Procura sotto organico.

Durante il sit-in in Comune, promosso dal sindaco Gianni Di Pangrazio, la politica ha ascoltato la voce dei magistrati e il neo sottosegretario Giovanni Legnini ha assicurato il suo impegno per la modifica della legge sulle circoscrizioni giudiziarie.

«La Marsica ha carichi di lavoro altissimi per il palazzo di giustizia», ha affermato Legnini, «per questo, in caso di soppressione, si determinerebbe una grave disfunzione del sistema giustizia. Dobbiamo trovare la strada migliore per fare in modo che il processo di riorganizzazione delle circoscrizioni non incida negativamente sul territorio». L'onorevole ha fatto capire che sarà difficile abrogare la legge che segna la chiusura del tribunale al termine dei tre anni di proroga, ma ha assicurato il suo sostegno per una modifica.

Secondo il presidente, Eugenio Forgillo, «la riforma non porterà alcun beneficio economico nelle casse dello Stato e L’Aquila non sarà in grado di ospitare le strutture di Avezzano e Sulmona».

Il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, ha lanciato l'allarme per la carenza di magistrati. «Un allarme», ha sottolineato, «nato dal fatto che la Procura ha due posti in organico scoperti, ma nonostante ciò è stato escluso dall’elenco delle sedi di assegnazione dei magistrati di nuova nomina». Personale che con grandi difficoltà riesce a far fronte alle esigenze del territorio che è sottoposto al «rischio di infiltrazione criminale, soprattutto nel Fucino, e situazioni di criminalità che hanno portato a tensioni sociali».

Per quanto riguarda il personale, il magistrato ha annunciato che potrebbe essersi mosso qualcosa per la copertura di almeno un posto scoperto, ma ciò non è sufficiente. «La Procura viene spogliata giorno dopo giorno», ha affermato il sindaco Di Pangrazio, «l’eccessivo tecnicismo del governo Monti non ha tenuto conto delle realtà territoriali». Presenti all'incontro il presidente della camera penale, Leonardo Caasciere, il presidente dell'ordine degli avvocati Sandro Ranaldi, il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio, il sostituto procuratore Guido Cocco, amministratori e avvocati.

Pietro Guida

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