Uccisa con più coltellate Lei l’ha rivoluto in casa 

L’ex maestra aveva insistito per far uscire il marito dalla Psichiatria dell’Aquila Emergono altri dettagli sull’omicidio-suicidio. Oggi le autopsie sui coniugi

CORFINIO. Una scena raccapricciante, con la casa messa a soqquadro e sul corpo della donna ferite da taglio ma anche altre lesioni. Vogliono vederci chiaro gli investigatori, e in particolare il sostituto procuratore Aura Scarsella, titolare del caso che ha sconvolto un intero paese. Tanto da disporre l’autopsia sia sul corpo dell’ex maestra di Corfinio, Maria Pia Reale, 69 anni, che del marito Enrico Marrama, 70 anni, deceduto domenica pomeriggio in ospedale, dove era arrivato con un coltello conficcato nell’addome. Entrambi gli esami, oggi, saranno eseguiti dal medico legale Ildo Polidoro, il primo all’ospedale di Avezzano e l’altro nella sala autoptica dell’Annunziata di Sulmona. Al termine delle autopsie le salme verranno restituite ai familiari per la celebrazione dei funerali, domani o al massimo giovedì.
SI È DIFESA. Secondo la Procura, l’ex maestra non avrebbe subito passivamente l’aggressione del marito ma si sarebbe difesa strenuamente soccombendo al termine di un duro scontro fisico con il coniuge. Lo testimonierebbero le numerose ferite e le gravi lesioni che sono state ritrovate sul corpo della donna nel corso della prima ricognizione eseguita dai carabinieri all’interno della casa di via Popedio, dove la coppia viveva da qualche mese in attesa della ristrutturazione in atto della loro abitazione di famiglia, nella centralissima piazza di Corfinio. E l’autopsia dovrà far luce oltre che sulla natura dei colpi inferti, anche sulle armi e gli oggetti, in particolare sul coltello e gli altri corpi contundenti utilizzati nel corso della violenta lite culminata con la morte della donna e con l’auto ferimento risultato poi fatale dell’uomo.
LA RICOSTRUZIONE. È stata fatta dal figlio della coppia. Il giovane, che lavora come autista e volontario nella Croce rossa, era uscito domenica mattina per il solito giro in bicicletta con gli amici, lasciando i genitori a casa. Erano entrambi tranquilli. Era da poco passato mezzogiorno quando, tornato dal giro in bici ha trovato il portone di casa chiuso e le finestre tutte sbarrate. Non aveva le chiavi e ha suonato al campanello. Visto che nessuno rispondeva ha iniziato a preoccuparsi, così ha deciso di scavalcare il cancello entrando dal giardino dove ha trovato il padre con il coltello nella pancia. L’uomo era vigile ma non parlava e al figlio che chiedeva spiegazioni su dove fosse la madre ha risposto facendo un cenno col capo di entrare dentro casa. Una scena raccapricciante quella che si è presentata davanti agli occhi del giovane con sangue dappertutto e la madre esanime sul pavimento. Sconvolto da quello che aveva visto, l’uomo ha avuto la forza di prendere il telefono e chiedere aiuto a 118 e poi telefonare ai carabinieri.
LA DEPRESSIONE. Enrico Marrama era tornato a casa solo da qualche giorno, dopo le insistenze della moglie con i medici dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove l’uomo era stato ricoverato dopo l’episodio che lo aveva visto protagonista il mese scorso, quando si era allontanato da casa facendo perdere le sue tracce. A rinvenirlo privo di sensi sotto il ponte dell’autostrada di Corfinio, a bordo della sua auto, erano stati alcuni amici, insieme alle forze dell’ordine. Sul cruscotto dell’auto c’erano scatole di psicofarmaci che il 70enne avrebbe ingerito con l’intento di togliersi la vita.
LA LUDOPATIA. Già da tempo in casa Marrama si stavano vivendo momenti difficili con continue liti per il fatto che l’uomo fosse ludopatico. Gli piaceva puntare sulle corse dei cavalli. Un vizio che lo aveva portato ad avere violenti scontri sia con la moglie che con i figli. E che lo avrebbe fatto cadere in uno stato di depressione culminato con il tentativo di suicidio.
L’USCITA DALL’OSPEDALE. All’inizio della scorsa settimana, Maria Pia Reale, in un incontro con i medici del reparto di psichiatria dell’ospedale dell’Aquila avrebbe manifestato la sua volontà di riportare a casa il marito. Per i medici era troppo presto, perché per loro Marrama aveva ancora bisogno di cure specifiche e del controllo assiduo dei sanitari. Ma alle insistenze della moglie, la quale avrebbe garantito che al marito ci avrebbe pensato lei, i medici hanno acconsentito che il 70enne tornasse a casa, nonostante non ne fossero pienamente convinti.
STRUTTURE PSICHIATRICHE. Per il sindaco di Corfinio, Massimo Colangelo, le patologie legate alle malattie mentali sono un problema di estrema attualità che deve essere assolutamente affrontato da tutte le istituzioni presenti sul territorio. «Di fatto non c’è assistenza, non ci sono strutture capaci di seguire persone che hanno problemi mentali e magari evitare che accadano tragedie di questo genere», sottolinea il sindaco Colangelo, «una riflessione che credo bisogna fare insieme agli altri sindaci del territorio, alla Asl e al governo regionale. Ripeto che è un problema che deve essere affrontato in maniera decisa. Sono ancora troppe le persone che hanno bisogno d’aiuto e vengono lasciati in balia di se stessi. Un Paese civile come il nostro non può permettersi di lasciare indietro nessuno».
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