Ucciso dal toro, il fratello rischia il processo
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per l’uomo che pure rimase ferito dalla furia dell’animale
L’AQUILA. Il 18 maggio di tre anni fa un allevatore aquilano morì incornato dal toro: ora la Procura della Repubblica chiede il processo a carico del fratello della vittima che in qualche modo sarebbe ritenuto colposamente responsabile dell’incidente. Insomma, un dramma senza fine pur tra la massima solidarietà della gente.
La memoria, dunque, torna a tre anni fa quando Enrico Pezzopane morì dopo essere stato sbalzato da un toro nella sua azienda agricola gestita con il fratello, Americo, tra Monticchio e Onna.
Questa la dinamica. Americo, secondo una ricostruzione, aveva preso il toro per condurlo in un angolo del podere.
Improvvisamente l’animale, che non aveva mai dato segni di insofferenza, si rivoltò contro l’allevatore colpendolo con le corna. Intervenne Enrico per dagli manforte ma anche lui fu costretto a subire la furia dell’animale: tentò di bloccarlo ma venne sbalzato per aria e cadde sbattendo la testa, cosa che gli creò una grave emorragia cerebrale.
Pezzopane, che aveva 46 anni, fu ricoverato in prognosi riservata al San Salvatore per poi essere trasferito in una clinica di Chieti per la riabilitazione. Infatti, dopo un periodo nel quale sembrava essersi ripreso, anche in seguito a un’operazione, ci fu una crisi cardiaca che fu letale forse a causa delle condizioni di estrema debolezza fisica dell’allevatore.
Sul posto, dopo la tragedia, ci fu un sopralluogo della Forestale e degli ispettori Asl e, in effetti, sembrava che il caso potesse essere ricondotto alla fatalità senza attribuire responsabilità a nessuno.
Invece si è appreso che è stato chiesto il processo per omicidio colposo a carico di Americo che pure riportò delle ferite non secondarie.
(cr.aq.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA