Un pezzo d'Abruzzo sbarca su Marte

Le antenne della missione ExoMars realizzate nel sito Thales Alenia

L’AQUILA. Mancano poche ore al momento in cui l’Europa, guidata dall’Italia, potrà annunciare di essersi posata sul suolo marziano, con uno strumento a supervisione italiana alto un metro e ottanta per 600 chili di peso. Un evento storico, la missione ExoMars, di cui finora sono stati protagonisti solo gli Stati Uniti, che parla anche aquilano: è nel sito della Thales Alenia Space che tra il 2014 e il 2015 sono state realizzate le antenne che trasmetteranno i segnali fra il pianeta rosso e la terra, oltre a unità elettroniche della componentistica.

Dopo aver viaggiato per sette mesi, domenica la sonda Schiaparelli si è separata dall’orbiter Tgo, ha iniziato la sua discesa verso la superficie di Marte e l’ammartaggio del modulo, a bordo del quale ci sono tanta scienza e tecnologia italiane, è previsto oggi pomeriggio: Tgo dovrà infilare l’orbita del pianeta, mentre Schiaparelli si tufferà nell’atmosfera marziana, sfrecciando a circa 21.000 chilometri all’ora. Grazie a un sofisticato sistema di paracadute e motori frenanti, il lander rallenterà la sua corsa per posarsi vicino all’equatore marziano, sulla Meridiani Planum. Sarà la fase più critica della missione e si consumerà in una manciata di minuti. Poco meno di sei. La conferma del touchdown di Schiaparelli è attesa sulla terra dopo le 18,33. Mentre il Tgo dovrebbe comunicare il corretto inserimento in orbita a partire dalle 20,25.

Come lo scorso 14 marzo, quando c’è stato il lancio da Baikonour, in Russia, anche oggi i 300 dipendenti dello stabilimento di Pile seguiranno in diretta streaming l’esito della missione: un gruppo di lavoro, tra ingegneri e tecnici specializzati, si è occupato di manufacturing e aspetti tecnologici, sviluppando e assemblando, oltre all’antenna Hga, anche parti del sistema di discesa del lander e due dei microchip utilizzati dalla sonda. La seconda missione ExoMars, prevista nel 2020, spedirà su Marte un rover, in grado di spostarsi sul pianeta per molti chilometri, catturando informazioni. Anche il rover è stato progettato in Italia e nel sito aquilano si sta già lavorando alla produzione di altri componenti. «Il modulo Schiaparelli si è sganciato regolarmente dall’orbiter», ha commentato Roberto Battiston, presidente dell’Asi, l’Agenzia spaziale italiana «e vivremo le prossime ore che ci separano dall’ammartaggio con il fiato sospeso». Il piccolo Schiaparelli resterà operativo per almeno due giorni marziani, Tgo invece avrà una durata operativa molto più lunga, almeno fino a dicembre del 2022. La discesa potrà essere seguita in diretta anche da casa, collegandosi al sito ufficiale dell’Asi. (r.s.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA