«Un progetto che coinvolge la città»

1 Maggio 2014

Il direttore regionale dei beni culturali Magani: non dev’essere soltanto luogo di conservazione

L’AQUILA. Il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Fabrizio Magani fa da guida all’interno del cantiere del complesso dell’ex mattatoio di Borgo Rivera e sorride soddisfatto immaginando che da qui, dal luogo fondativo dell’Aquila, la città assumerà un nuovo volto. «E c’è il rischio che faremo anche bella figura».

Direttore Magani, cosa diventerà il mattatoio comunale?

«È un edificio industriale del primo Novecento, un luogo che è stato di lavoro, destinato a varie attività negli anni. Ora sta diventando un luogo molto più bello del previsto. Sarà un’area di conservazione che deve garantire anche una prospettiva d’integrazione e di allargamento alla comunità. Quadri e opere, da sole, però, non servono a creare comunità. Il cuore del complesso sarà lo spazio espositivo che accoglierà le 100 opere del Museo nazionale del Forte spagnolo, una selezione che va dall’epoca archeologica all’800 che farà da attrattore della storia aquilana. L’intera area sarà riqualificata, ad esempio con la realizzazione di un impianto d’illuminazione notturna a costo zero con pannelli fotovoltaici, mentre si cercherà di risolvere il problema dell’accessibilità per le auto».

È importante, in tal senso, il coinvolgimento dell’intera comunità?

«Certo. Ora c’è la responsabilità di non fare errori e l’unico modo è coinvolgere la comunità allargata, come una piccola città della cultura, perché il museo da solo non può aggiungere nulla alla città. In tal senso, abbiamo un buon collegamento con la parte umanistica dell’università aquilana e con l’Accademia di Belle arti. Vorremmo che le istituzioni partecipassero e che questo diventasse un luogo libero, al di là dell’aspetto conservativo delle opere». (m.g.)

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