Una grande accoglienza per gli aquilani
Il parroco di Pizzoli don Claudio Tracanna racconta il bel fine settimana vissuto a Pordenone
Si è concluso ieri il viaggio degli alpini che hanno partecipato all'adunata nazionale a Pordenone. Il tempo, come “profetizzato” dal responsabile del gruppo pizzolano, quando ha sfilato l'Abruzzo è stato clemente. Non per chi ha sfilato la sera però perché ha dovuto fare i conti con una fitta pioggia accompagnata da abbondante vento. «È sempre emozionante partecipare alle adunate degli alpini» racconta Angela, una moglie alpina «ma quest'anno lo è stato ancor di più». In effetti durante la sfilata L'Aquila è stata tra le più applaudite soprattutto perché sarà la sede dell'88esima adunata. Tanti gli inviti che i pordenonesi ci hanno rivolto: «Forza ce la farete. Siate forti, siamo con voi» e poi «aspettateci perché il prossimo anno non mancheremo» e ancora «preparate tutto per bene per il prossimo anno perché noi ci saremo». I nove sindaci abruzzesi presenti (sette del comprensorio aquilano: Pizzoli, Fagnano, Fossa, Villa Sant'Angelo, Castel del Monte, Barisciano e L'Aquila rappresentata dal consigliere Capri) sono stati accolti al grido ripetuto più volte di "viva i Sindaci" ma anche dall'invito a far rinascere al più presto L'Aquila: «dipende da voi sindaci la ricostruzione, datevi da fare, non perdete tempo». Davvero una grande solidarietà da parte di tutti per L'Aquila, applaudita anche dalle Autorità presenti sulla tribuna d'onore, in particolare dal Capo della Protezione Civile, Gabrielli. Il sindaco di Pordenone ci ha tenuto a sottolineare che ha voluto assegnare allo stand di promozione dell'adunata aquilana uno dei posti più belli del centro cittadino. E in effetti è stato davvero bello vedere la delegazione aquilana con Carlo Frutti in testa promuovere L'Aquila e l'adunata con cartine, depliant e prodotti tipici proprio nel centro di Pordenone. Vedendo la buona organizzazione friulana tante le domande che tra una chiacchiera e l'altra sono emerse ripetutamente: «Ce la faremo ad accoglierli come hanno fatto loro?» e poi «non è che pure stavolta ci facciamo “riconosce” ? Giusta preoccupazione quella delle penne nere anche questa volta risolta con saggezza dall'alpino Gianni Mazza: «Se ognuno farà la sua parte ce la faremo». Il motto scelto dal Comitato organizzatore aquilano è "L'Aquila è Wiva". Dopo averlo annunciato che la nostra città è viva ora bisogna dimostrarlo forse prima a noi stessi che agli altri fuori dall'Aquila. Dimostrarlo con un impegno serio e costante fino all'adunata del prossimo anno, con un sostegno concreto da parte di tutte le Istituzioni e da parte di tutta la cittadinanza. Dimostrarlo, appunto, facendo ognuno quello che può e deve. Solo così l'adunata riuscirà bene e potrà essere un'occasione preziosa per noi tutti per ritrovare quel senso di comunità di cui tra noi aquilani sembra essersi persa memoria. Come scritto di recente dall'arcivescovo : «Per ridare all’Aquila il suo volto splendido e accogliente si richiede la costruzione di un “Noi allargato”, che pensa al plurale e si protende, con tenacia, verso il bene comune».
*parroco di Pizzoli