Urban center, forum per la città futura

Il presidente Sbaffo: va ripianificato il territorio dopo il sisma del 2009 Il sindaco e l’assessore Di Stefano diserteranno il confronto

L’AQUILA. Non ci saranno l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, e il sindaco Massimo Cialente, ma il forum per illustrare alla città i temi salienti della ri-pianificazione si fa.

Il presidente dell’Urban Center, Maurizio Sbaffo, ha confermato che l’incontro si svolgerà regolarmente, oggi pomeriggio alle 16.30, al Palazzetto dei Nobili. Dopo la polemica a mezzo stampa scatenata dall’assessore Di Stefano, l’argomento del dibattito è diventato più generale, rispetto agli annunciati «contenuti e passaggi tecnico-amministrativi del nuovo piano regolatore».

Ma è comunque prevista la partecipazione del coordinatore dell’ufficio per il nuovo Prg, Daniele Iacovone. Inizialmente, prima che Di Stefano tuonasse contro l’iniziativa, sottolineando che in quella sede si poteva solo discutere del documento preliminare, era data per certa anche la presenza del sindaco.

E l’architetto Sbaffo aveva poi invitato lo stesso assessore alla Ricostruzione, che evidentemente ha declinato. Ma di cosa si parlerà allora oggi pomeriggio? Intanto il primo obiettivo è il coinvolgimento del maggior numero di cittadini intorno a un tema di interesse collettivo, come il nuovo strumento di pianificazione urbanistica della città.

Non a caso, il presidente dell’Urban Center, nato nel nome della partecipazione e della trasparenza, usa il termine “ri-pianificazione”: il territorio, dopo il sisma del 2009, va ripensato. Sono tre le domande a cui si cercherà di dare una risposta, anche se il discorso non potrà esaurirsi in un solo tavolo: la prima è come sarà il futuro socio-economico del comprensorio e quali sono le azioni strategiche di rivitalizzazione e sviluppo da porre in campo.

Poi sarà infrastrutturato il territorio e come si rapporterà con la nuova città dell’Aquila. E infine, come sarà il destino degli antichi borghi e del nuovo centro storico e quale potrà essere la destinazione d’uso dei suoi edifici storici più rappresentativi.

«Tutto questo e molto altro ancora», spiega Sbaffo, «sarà discusso e dibattuto come contributo civico da offrire al processo di ri-pianificazione della città, al fine di approdare alle soluzioni che maggiormente garantiranno quei criteri di funzionalità, confort ambientale, sicurezza e socialità che concorreranno a creare una città bella, perché bella da vivere».

Il presidente dell’Urban Center aveva già affermato che quello delineato è «un percorso metodologico basato sull’ascolto delle esigenze “dal basso”», ma anche sull’ascolto degli attori sociali culturali ed economici, mettendo così insieme, per la prima volta, i fruitori, i produttori di iniziative, ed i decisori pubblici, perché nella visione complessiva della futura città, non potranno mancare, ed essere condivise, tutte quelle valutazioni riferibili comunque alle attese di tutti».

Sbaffo lascia la porta aperta, strizzando l'occhio all'assessore Di Stefano intenzionato a disertare: «Nell’auspicare la partecipazione di tutte le cittadine e cittadini aquilani, mi auguro di riscontrare», conclude, «anche, il coinvolgimento di quelle istituzioni competenti, e dei principali stakeholder chiamati a decidere ed operare sul nostro futuro» Ora sarà il consiglio comunale a scrivere la parola decisiva sul piano regolatore generale che sarà lo strumento per riscrivere il futuro urbanistico di una città ferita da un terremoto che ne ha modificato i connotati e spezzato l’anima. ©RIPRODUZIONE RISERVATA