Zona franca, aiuti a 4.200 imprese

De Matteis: «Misura da rifinanziare e D’Alfonso faccia qualcosa di concreto»

L’AQUILA. Sono più di 4.270 le imprese ammesse nella misura cosiddetta della zona franca urbana dell’Aquila per un importo complessivo di quasi 87 milioni. Sono passati due anni dall’avvio della prima esperienza del genere in Italia (all’Aquila, con un decreto del giugno 2012) e a poco più di un anno dall’emanazione dei provvedimenti che hanno esteso le agevolazioni alle micro e piccole imprese nelle regioni dell’obiettivo “Convergenza” (ossia Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e nei Comuni della provincia di Carbonia-Iglesias (nel Sulcis). I dati sono stati pubblicati nel report del ministero dello Sviluppo economico, chiarendo tra l’altro la vecchia diatriba tra Giorgio De Matteis, oggi consigliere comunale dell’Aquila città aperta ma all’epoca vicepresidente del consiglio regionale e fautore di questa misura nel cratere sismico aquilano, e i suoi detrattori, individuati soprattutto tra le file del Pd. Invece ora il ministero mette nero su bianco definizioni, dettagli e soprattutto risultati. Secondo il Mef, infatti, la realtà imprenditoriale dell’Aquila è in Italia quella che ha risposto meglio. «A beneficiare della zona franca urbana all’Aquila sono state 3.754 imprese di micro dimensioni, 268 piccole e 693 nuove attività», ha spiegato De Matteis. «Ora si deve fare un passo avanti e chiedere al governo di impegnarsi affinché questa misura venga rifinanziata. Mi rivolgo al presidente della Regione Luciano D’Alfonso: faccia qualcosa di concreto per questa città chiedendo al governo nuove risorse. Altro che insignificanti leggi come L’Aquila capoluogo». (m.g.)

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