La De Micheli: sarò presente nel cratere

9 Settembre 2017

Parla la nuova commissaria del governo: «Priorità a scuole, edifici pubblici, ma anche al futuro e al lavoro»

L’AQUILA. Si autodefinisce «una ragazza di campagna», ma avrà il gravoso compito di coordinare la governance per la ricostruzione delle aree dell’Italia centrale colpite dai terremoti di 24 agosto e 26 e 30 ottobre 2016 e 18 gennaio di quest’anno. Paola De Micheli, sottosegretario al ministero dell’Economia, parla di «un incarico importante e gravoso, che affronterò con umiltà e determinazione. Non mi occuperò solo della ricostruzione materiale delle zone colpite dal sisma, ma anche della rinascita civile e sociale delle comunità».
La De Micheli, che ha risposto alle domande del giornalista Augusto Cantelmi di Tv2000 (video integrale su www.ilcentro.it) è stata nominata dal Consiglio dei Ministri, che si è riunito ieri mattina, nuova commissaria straordinaria del Governo ai fini della ricostruzione nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. L’incarico diventerà operativo da domani.
«Sono onorata del ruolo che il Governo ha deciso di assegnarmi», sottolinea la De Micheli, «credo che l’intervento nei territori colpiti dal sisma passi non solo dalla ricostruzione materiale e urgente delle case, delle attività produttive, delle scuole e degli altri edifici pubblici, ma anche dalla rinascita delle prospettive di vita e di lavoro delle comunità e delle popolazioni. Ricostruire sarà un impegno che mi vedrà per tanto tempo sulle zone del terremoto».
Il modello L’Aquila è esportabile anche ad Amatrice?
«In termini organizzativi ci sono già tante cose dell’Aquila che stanno dentro la governance di questo terremoto. Però questo sisma ha avuto un impianto normativo poderoso in un tempo strettissimo. È il più grande terremoto degli ultimi 100 anni e la risposta dei governi Renzi e Gentiloni è stata immediata. È ovvio che è diverso da quello dell’Aquila in termini di governance e comunque sarà mio compito far evolvere ulteriormente il modello organizzativo della ricostruzione».
I lacci della burocrazia, però, sono eccessivi e frenano i lavori.
«La burocrazia è anche garanzia di trasparenza e vedrete che non saranno queste le questioni. Noi riusciremo ad affrontare il tutto con grande serenità e il giusto equilibrio tra le garanzie burocratiche di trasparenza e la celerità della ricostruzione. Sulla esigenza di rimozione delle macerie incontrerò i presidenti di Regione quanto prima».
Il prossimo anno si voterà per le Politiche. In che misura pensa che inciderà il suo lavoro sull’esito del voto?
«Cercherò di tenere fuori il tema della ricostruzione dalle vicende elettorali, perché aiutare la ripresa delle zone colpite dal sisma è un patrimonio di tutti e non solo delle istituzioni e di coloro che sono coinvolti in prima persona».
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