“Parasitic Twin”, un thriller lungo le acque del Tirino

Suspense e misteri nel film del regista Claudio Zamarion realizzato in Abruzzo «Girando qui ho scoperto che questa regione è terreno fertile per il cinema»
«Le acque limpide del Tirino un luogo magico, immagini, colori, sensazioni straordinarie che ci hanno aiutato moltissimo a dare respiro internazionale al racconto del film. Chiunque penserebbe a riprese fatte dall'altra parte del mondo».
Claudio Zamarion, in arte All Zammi (in ricordo del padre, attore di fotoromanzi), è direttore della fotografia e regista alla sua opera prima con “Parasitic Twin”, thriller gotico romantico in uscita a maggio nelle sale italiane. Il regista racconta al telefono l'emozione della «natura incontaminata e primordiale» che - come un viaggio nella psiche - accompagna la storia romanzata delle quattro donne protagoniste del film girato in Abruzzo, Toscana e Lazio. Attraverso il racconto di Jana, il personaggio principale, il film porta sul grande schermo il tema del fetus in fetus, una rara anomalia dello sviluppo embrionale, definito comunemente “gemello parassita”. Suspense, segreti e misteri, luci e ombre che conducono lo spettatore all'interno di uno spazio filmico intenso e sensazionale. Un crescendo di emozioni che molto deve, oltre alla storia di Jana, alla suggestione delle location in cui la storia è ambientata.
Una vetrina del centro Italia, racconta Zamarion, con il corso del Tirino nella parte sud, Bagni San Filippo in Val d'Orcia, la caldara di Manziana nel parco naturale di Bracciano. «Zona, quest'ultima, molto sfruttata nel cinema di Sergio Leone», aggiunge il regista romano. «In "Parasitic Twin" il corso del fiume Tirino è funzionale allo sviluppo di tutta la storia, è lì che avviene un passaggio importante dello script, l'arrivo delle protagoniste sull'isola magica al centro del lago».
Un cast di livello internazionale per il film tutto al femminile, con Francesca Pellegrini (nella parte di Jana Harris, Jana Cooper, Jana Evans), Dani Tonks (Mara), Giulia Martina Faggioni (Sara), Anna Butterworth (Emily), Esmeralda Spadea (Helen), Doris Nite (Doris). Scritto da Franco Forte e Francesco Spagnuolo, il film è prodotto dalla società Angelika Vision in associazione con Augustus Color, in collaborazione con Toscana Film Commission e Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. “Parasitic Twin” è riconosciuto opera di interesse culturale dal Mibact ed è liberamente ispirato da una storia vera.
L'opera è impregnata degli umori del cinema gotico e da trame sovrannaturali, una storia di amicizia, di paure intime che accompagnano l’esistenza delle ragazze ma anche di ognuno di noi, si racconta nella sinossi. Quattro ragazze, cresciute in un orfanotrofio e legate da un patto di sangue stretto da bambine, si avventurano su un’isola. Qui affrontano il mistero di una nascita ancestrale, qualcosa di misterioso che cresce dentro il corpo di Jana, la protagonista, e cerca di venire alla luce in un luogo fuori dal tempo mentre le giovani faranno i conti, di nuovo, con il loro peggior incubo: il senso di abbandono. È sull’isola che le prescelte devono sottostare al cerimoniale che prevede sacrifici di sangue perché il gemello parassita possa nascere, ed è qui che Doris, una donna condannata all’esilio perpetuo da un’antica maledizione, dopo aver estirpato il suo gemello parassita, deve convincere Jana a offrire in sacrificio le sue amiche perché la profezia possa compiersi e la creatura che le deturpa il corpo possa finalmente prendere vita. Abbandonata dagli affetti, la debole Jana, si lascia manipolare da Doris diventando vittima e complice della pazzia di quest’ultima fino all’ineccepibile verità che alberga in ogni anima lasciata al proprio destino.
Nel corso dell'anno il film avrà distribuzione internazionale, fa sapere All Zammi. «Investire sul cinema italiano può aiutare il turismo sul territorio» afferma il regista. «Girando negli anni scorsi con Pierluigi Di Lallo sulla costa dei trabocchi e al castello di Semivicoli (“Ambo”, “Niente può fermarci”, ndr) ho scoperto che l'Abruzzo è terreno fertile per il cinema anche per merito di imprenditori attenti che fanno la parte della film commission. Nel caso di “Parasitic Twin”, lo studio legale di Germano Del Conte, Alfonso D'Alfonso che ha aiutato la pianificazione dei quattro giorni di riprese sul Tirino, e lo stesso Parco del Gran Sasso che ci ha agevolati con i permessi necessari».
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