Omicidio Melania, i pm svelano le carte"Parolisi ha ucciso per passione, soldi e caserma"

Per la procura sarebbero tre i moventi che hanno spinto il caporalmaggiore dell'esercito ha uccidere: passione, soldi e la caserma dei misteri. E c'è un testimone che può collegare tra di loro tre spiegazioni così distinta: Rosa Immacolata, o più semplicemente Imma, l’amica del cuore di Melania
TERAMO. Lo ha fatto per passione, per soldi e per la caserma dei misteri: Parolisi aveva tutti e tre i motivi per uccidere la moglie Melania. La procura di Teramo svela il suo obiettivo. Vuole dimostrare che tre moventi, così diversi, non sono troppi per il delitto di Civitella.
Per la procura i tre motivi possono diventare un movente unico che ha spinto Salvatore Parolisi a massacrare la moglie, il 18 aprile nel bosco di Ripe, con 35 pugnalate. E c'è un testimone che può collegare tra di loro tre spiegazioni così distinte.
Il personaggio che può farlo è Rosa Immacolata - Imma per la sua amica del cuore Melania - che svela i tradimenti di Parolisi, che sa anche della separazione della coppia e quindi dei soldi, e che riceve dalla vittima il più inquietante dei messaggi sui segreti celati nella caserma.
«Imma, ti devo dire qualcosa di molto brutto», è la frase shock di Melania che lei riferisce subito ai carabinieri. E' il 16 aprile quando Rosa Immacolata risponde alla telefonata dell'amica del cuore che le svela le sue paure. Il 18 Melania viene assassinata. Ma il 19, quando il corpo della donna giace ancora accanto al chiosco di Ripe - perché il misterioso telefonista non ha ancora telefonato da Teramo al 113 per farlo scoprire -, Parolisi chiama Rosa Immacolata e le chiede: «Mica ieri hai sentito Melania?».
A Imma sembrò molto strano perché, in 13 anni, Salvatore non l'aveva mai fatto. Così, quando questa mattina si troverà faccia a faccia con i pm Davide Rosati e Greta Aloisi, racconterà anche del tradimento di Salvatore, della storia con la soldatessa, allieva ed amante, Ludovica, della separazione e degli alimenti che Melania avrebbe chiesto al marito, preoccupato a questo punto di perdere i suoi risparmi, 100mila euro custoditi in una banca di Frattamaggiore.
Con Rosa Immacolata l'inchiesta sul delitto di Civitella può superare il suo punto più debole: il movente ballerino che all'inizio è passionale (nella prima ordinanza dei magistrati ascolani) ma poi diventa legato a presunti festini, a minacce o a sesso con le allieve della caserma di Ascoli (come scrive il gip teramano Giovanni Cirillo nella seconda ordinanza), per poi tornare ad essere solo passionale nell'ultima ordinanza del tribunale del riesame e, infine, anche economico, dopo la scoperta, fatta da carabinieri e finanza, del conto segreto di Parolisi.
Ma quando Imma oggi comincerà a parlare in procura, la difesa di Parolisi starà depositando il ricorso in Cassazione contro il no alla scarcerazione del caporalmaggiore. Puntano su «carenze di motivazione» nell'ordinanza del riesame gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile. E, in parole semplici, ritengono che il test sul dna di Parolisi trovato nella bocca di Melania, cioè l'indizio chiave per l'accusa perché fissa la presenza dell'indagato nel posto e nell'ora del delitto, non sia vangelo.