Pescara

Ragazzina di 14 anni palpeggiata mentre torna da scuola, arriva a casa sconvolta e racconta tutto: 46enne pescarese nei guai

22 Maggio 2025

Pescara, l’episodio sulla strada parco. L’indagato è stato individuato poco dopo: chiesto il processo per lui. Sarà il gup Mariacarla Sacco a giudicarlo, nell’udienza di luglio

PESCARA. Torna a casa da scuola ed è costretta a subire atti sessuali da parte di un passante che ora dovrà comparire davanti al gup, accusato di violenza sessuale ai danni di una minore di 14 anni. È successo il 29 ottobre scorso quando la ragazzina stava percorrendo in bici la strada parco per tornare a casa. Ma una ruota forata la costringe a scendere e a proseguire a piedi portando la bici a mano. Sono da poco passate le 15 (la ragazza era uscita da scuola alle 14) e lungo la strada parco non c’è nessuno, «neppure qualcuno affacciato al balcone come spesso accade», come riferì la ragazza agli investigatori. Lei si sente seguita e allunga il passo: voleva lasciare la bici dal ciclista per farla riparare e poi sarebbe rincasata.

Ma l'uomo le si affianca e repentinamente la tocca nelle parti intime infilandole la mano fra le gambe, mentre aveva la chiusura dei pantaloni aperta e l’organo genitale in vista. La ragazza è scioccata. Accelera il passo. L’uomo si ferma all'angolo di una strada e con il labiale, mostrandole ancora l'organo genitale, le dice «vieni». La quattordicenne corre a casa e racconta tutto, descrivendo quell'uomo sui 40 anni mai visto prima. C’è anche il fratello maggiore che esce alla ricerca di quell’uomo. Intanto la ragazza e la madre vanno dai carabinieri. Il fratello scatta una serie di foto e le invia alla sorella per il riconoscimento che avviene proprio dentro la caserma dei carabinieri che, prontamente, si mettono alla ricerca dell’uomo, poi fermato.

Per l’indagato, pescarese 46enne, scatta anche la misura cautelare in carcere. Per il gip «l’aggressione sessuale posta in essere dall’indagato configura la violenza sessuale in quanto la repentinità dell’atto sessuale, prevenendo ogni possibile manifestazione di consenso o di dissenso del suo destinatario, configura pienamente la violenza sessuale. Nel caso di specie», prosegue il giudice Francesco Marino, «come emerso dal racconto della ragazza, il palpeggiamento delle parti intime si è verificato quando la ragazza stava serenamente camminando per strada, mediante un gesto realizzato addirittura alle sue spalle».

Il pm Giuliana Rana dopo aver richiesto l’incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni della parte offesa, richiede una perizia per accertare la capacità di testimoniare della vittima che viene certificata dal perito nominato dal giudice. Nel corso dell'incidente probatorio la ragazza ha riconosciuto nelle foto scattate dal fratello l’uomo che le aveva toccato le parti intime anche se ha riferito che non voleva guardare quelle foto: «mi faceva paura solo guardarle». Il pm aveva disposto il giudizio immediato, ma il difensore ha scelto il rito abbreviato e il fascicolo è tornato dal gup: sarà il giudice Mariacarla Sacco a giudicarlo, nell’udienza di luglio.

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