A fuoco la macchina del medico Trotta 

Rogo nel parcheggio sotto casa a Villa Raspa. Il direttore del dipartimento Asl di salute mentale: «Potrebbe essere doloso»

PESCARA. A fuoco l'auto di Sabatino Trotta, direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl. La sua Mercedes e220 è andata distrutta in un rogo misterioso, avvenuto l'altra notte, alle 3, in viale Abruzzo, a Villa Raspa di Spoltore.
Stanno indagando i carabinieri della compagnia di Pescara, che vogliono vederci chiaro sull'accaduto e ieri pomeriggio hanno sequestrato il mezzo, per gli accertamenti del caso. I fatti risalgono alle 3 di ieri quando le fiamme hanno avvolto e distrutto la Mercedes del professionista, che era parcheggiata negli spazi condominiali, sotto casa. Il rogo è stato spento dai vigili del fuoco, ma inevitabilmente le fiamme hanno raggiunto un altro veicolo, che si trovava a fianco alla Mercedes. La seconda vettura danneggiata dall'incendio è una Kia Miro. Nel momento in cui il rogo è stato scoperto, è partita la segnalazione per chiedere l'intervento dei vigili del fuoco mentre toccherà ai carabinieri, coordinati dal tenente Giovanni Rolando, cercare di risalire ai responsabili di questo episodio, che potrebbe essere di origine dolosa.
E proprio per questo, dopo l'intervento sul posto degli uomini della sezione Radiomobile, sono partite subito le indagini per andare a fondo rispetto a questo episodio e cercare di capire che cosa potrebbe esserci dietro un gesto così forte, se sarà accertata dai vigili l'origine dolosa delle fiamme. Intanto, Trotta ha manifestato il suo «dispiacere», ma anche la «rabbia» per quanto accaduto.
«Aspetto la conclusione delle indagini», ha detto ieri in attesa di essere informato sull'origine delle fiamme che hanno distrutto il veicolo e fatto sorgere, inevitabilmente, mille interrogativi. «Potrebbe trattarsi di autocombustione, ma potrebbe esserci anche il dolo», dietro l'incendio dell'altra notte, ha detto il direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl. E se fosse vera l'ultima ipotesi, ha concluso, «nessuno mai si aspetta che qualcuno venga a bruciarti l'auto sotto casa».