A Pescara non nevica più, ma i disagi restano

I cittadini dei Colli: rami spezzati sui marciapiedi e fermate dei bus impraticabili
LA CRONACA DEI GIORNI DELL'EMERGENZA NEVE 13 feb | 12 feb | 11 feb | 10 feb | 9 feb | 8 feb | 7 feb | 6 feb | 5 feb | 4 feb | 3 feb | 2 feb | 1 feb
PESCARA. Strade ancora parzialmente invase dalla neve, marciapiedi impraticabili per i rami spezzati e la coltre bianca caduta e tantissime fermate dell'autobus, segnali stradali e rotatorie sommerse dal manto nevoso. A ieri mattina era questa la situazione in molte vie dei Colli di Pescara. In via Serra Lunga solo ventiquattro ore fa è stata rimossa la neve dalla carreggiata, liberando di fatto i residenti.
Non si placano le proteste dei residenti delle zone periferiche della città, per i tanti disagi vissuti in questi giorni. Una situazione davvero complicata è quella di Adamo Clemente, residente in via Le Mainarde, una strada nella quale, fin dalla prima nevicata di due settimane fa, non è mai passato nessuno: «Ho chiamato spesso in questi giorni, ma senza risposte Io pago le tasse e dovrei ricevere dei servizi. Da qui posso uscire solo io a piedi, mia moglie che è disabile non esce da due settimane».
«Solo questa mattina (ieri per chi legge, ndr) sono venuti a pulire la strada dalla neve», racconta Zopito Soccio, residente in via Serra Lunga, «siamo molto delusi e arrabbiati con questa amministrazione comunale, alla fine in cinque, sei abbiamo preso le pale e abbiamo rimosso la neve». «Qui», conferma anche Fernando Pierfederici, «non solo era impossibile uscire in macchina, ma anche a piedi».
«Dopo quindici giorni», rincara Annamaria Morlenghi, «solo adesso posso uscire di casa, dovevo recarmi in ospedale per fare dei controlli». «Mi sono creato la strada da solo per uscire», aggiunge il marito Fabrizio De Angelis, «ma due volte sono sceso a piedi in città».
«Siamo stati abbandonati completamente», dicono Cesare Compagnoni e Giuseppe Di Felice, residenti di via Fonte Borea, «abbiamo chiamato tutti, ma nessuno è mai venuto. È stata davvero una vergogna».
«Sto chiamando da venerdì scorso», riferisce Marisa Pagliaro, residente in strada vicinale Camerlengo, «ma nessuno si è mai presentato. Ieri alla fine il mio compagno e suo fratello hanno spalato la strada. È davvero uno sconcio, ma questo sindaco che cosa sta facendo»?
«Qui fa solo schifo», dicono i coniugi Bruno e Anna Pennese, residenti in strada vicinale Colle Cervone, «siamo stati cinque giorni senza acqua, con il ghiaccio e senza poter uscire. Nostro figlio ha lasciato l'auto a Santa Filomena ed è salito a piedi. L'unico che che ci ha aiutato è stato Massimiliano Pignoli (capogruppo di Fli in consiglio comunale, ndr), senza di lui la strada sarebbe ancora impraticabile».
Altra zona, stessi problemi: anche nella parte sud della città, i disagi continuano a esserci. Ieri un black out elettrico ha lasciato senza luce Colle Pineta per dodici ore, ma anche senza acqua, visto che la pompa del serbatoio Aca, senza corrente ha smesso di funzionare. Una caduta su una lastra di ghiaccio ha messo fuori gioco anche don Nino Di Francesco, parroco della chiesa Santa Famiglia, la parrocchia della collina, ricoverato per una brutta frattura a un braccio.
«Continuo a chiamare il Coc e la polizia municipale, ma senza esito», denuncia Stefano D'Incecco, residente in via Vibrata, una traversa di via Tirino, «siamo tre famiglie con sei bambini e siamo abbandonati qui su perché la strada è un enorme lastrone di ghiaccio e neve. È allucinante questa situazione, siamo arrabbiatissimi».
Risentiti sono anche i cittadini della zona Naiadi, scesi in strada per bloccare i camion che da notti scaricano ingenti quantità di neve nel parcheggio.
Polemiche anche per la chiusura degli impianti sportivi, alcuni dei quali riaprono oggi, visto le che rette mensili dovranno essere pagate nonostante la chiusura.
Nel frattempo il Pd chiede un consiglio comunale straordinario per discutere sull'emergenza neve a Pescara, le risorse economiche impiegate e le attrezzature.
Non si placano le proteste dei residenti delle zone periferiche della città, per i tanti disagi vissuti in questi giorni. Una situazione davvero complicata è quella di Adamo Clemente, residente in via Le Mainarde, una strada nella quale, fin dalla prima nevicata di due settimane fa, non è mai passato nessuno: «Ho chiamato spesso in questi giorni, ma senza risposte Io pago le tasse e dovrei ricevere dei servizi. Da qui posso uscire solo io a piedi, mia moglie che è disabile non esce da due settimane».
«Solo questa mattina (ieri per chi legge, ndr) sono venuti a pulire la strada dalla neve», racconta Zopito Soccio, residente in via Serra Lunga, «siamo molto delusi e arrabbiati con questa amministrazione comunale, alla fine in cinque, sei abbiamo preso le pale e abbiamo rimosso la neve». «Qui», conferma anche Fernando Pierfederici, «non solo era impossibile uscire in macchina, ma anche a piedi».
«Dopo quindici giorni», rincara Annamaria Morlenghi, «solo adesso posso uscire di casa, dovevo recarmi in ospedale per fare dei controlli». «Mi sono creato la strada da solo per uscire», aggiunge il marito Fabrizio De Angelis, «ma due volte sono sceso a piedi in città».
«Siamo stati abbandonati completamente», dicono Cesare Compagnoni e Giuseppe Di Felice, residenti di via Fonte Borea, «abbiamo chiamato tutti, ma nessuno è mai venuto. È stata davvero una vergogna».
«Sto chiamando da venerdì scorso», riferisce Marisa Pagliaro, residente in strada vicinale Camerlengo, «ma nessuno si è mai presentato. Ieri alla fine il mio compagno e suo fratello hanno spalato la strada. È davvero uno sconcio, ma questo sindaco che cosa sta facendo»?
«Qui fa solo schifo», dicono i coniugi Bruno e Anna Pennese, residenti in strada vicinale Colle Cervone, «siamo stati cinque giorni senza acqua, con il ghiaccio e senza poter uscire. Nostro figlio ha lasciato l'auto a Santa Filomena ed è salito a piedi. L'unico che che ci ha aiutato è stato Massimiliano Pignoli (capogruppo di Fli in consiglio comunale, ndr), senza di lui la strada sarebbe ancora impraticabile».
Altra zona, stessi problemi: anche nella parte sud della città, i disagi continuano a esserci. Ieri un black out elettrico ha lasciato senza luce Colle Pineta per dodici ore, ma anche senza acqua, visto che la pompa del serbatoio Aca, senza corrente ha smesso di funzionare. Una caduta su una lastra di ghiaccio ha messo fuori gioco anche don Nino Di Francesco, parroco della chiesa Santa Famiglia, la parrocchia della collina, ricoverato per una brutta frattura a un braccio.
«Continuo a chiamare il Coc e la polizia municipale, ma senza esito», denuncia Stefano D'Incecco, residente in via Vibrata, una traversa di via Tirino, «siamo tre famiglie con sei bambini e siamo abbandonati qui su perché la strada è un enorme lastrone di ghiaccio e neve. È allucinante questa situazione, siamo arrabbiatissimi».
Risentiti sono anche i cittadini della zona Naiadi, scesi in strada per bloccare i camion che da notti scaricano ingenti quantità di neve nel parcheggio.
Polemiche anche per la chiusura degli impianti sportivi, alcuni dei quali riaprono oggi, visto le che rette mensili dovranno essere pagate nonostante la chiusura.
Nel frattempo il Pd chiede un consiglio comunale straordinario per discutere sull'emergenza neve a Pescara, le risorse economiche impiegate e le attrezzature.
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