A Sulmona il presidio più insicuro

Viaggio negli ambulatori dell’ala vecchia dell’ospedale. Da svuotare e abbattere

SULMONA. La vecchia ala dell’ospedale di Sulmona è il presidio sanitario abruzzese con il rischio sismico più elevato. Dai vertici della Asl Avezzano, Sulmona, L’Aquila fanno sapere che nel giro di pochi mesi sarà svuotata del tutto per poi essere demolita. Ma oggi nella vecchia struttura, realizzata nel 1958, sono allocati servizi e ambulatori dove lavorano oltre 150 dipendenti che, giornalmente, ricevono e curano centinaia di utenti. Dalla Asl avevano annunciato in più circostanze che la vecchia ala, proprio a seguito delle verifiche effettuate dai vigili del fuoco e dai tecnici regionali della protezione civile sulla vulnerabilità sismica, che avevano fatto emergere una grave situazione di stabilità dell'edificio, avrebbero provveduto a liberare gli spazi da reparti di degenza, servizi e ambulatori. L’unico provvedimento adottato è stato quello di eliminare i reparti di degenza lasciando però nella vecchia ala dell’ospedale ambulatori e servizi anche strategici come il Pronto soccorso, e il reparto di radiologia.
Dal giro fatto ieri mattina è infatti emerso che nel pian terreno c’è un’ampia sala d’attesa dove sostano e transitano numerosi pazienti. Inoltre sono ancora perfettamente funzionanti gli ambulatori di cardiologia, otorino, l' ufficio relazioni con il pubblico (Urp), l'accettazione delle visite specialistiche e la radiologia, Tac compresa.
Sempre al pian terreno c’è il servizio di guardia medica, la sala gessi, l’ambulatorio ortopedico e i fisioterapisti che ricevono e trattano molti utenti al giorno, sia la mattina che il pomeriggio. Situazione ancora più grave nel piano interrato dove sono sistemati, in spazi davvero angusti, gli uffici amministrativi, gli spogliatoi dei dipendenti, il guardaroba, l’archivio, il repartino per i detenuti, la squadra lavori e quella delle pulizie.
Al primo piano lavorano medici e infermieri dell’ambulatorio chirurgico, di pneumologia ed endoscopia. C’è l’ambulatorio pediatrico, quindi l'ufficio del 118, e il servizio di preospedalizzazione che serve per preparare i pazienti che devono affrontare interventi chirurgici. Nel secondo piano sono sistemati l’ambulatorio di oculistica, oncologia, neurologia e angiologia. Mentre nel terzo piano, dove fino a pochi mesi fa erano perfettamente funzionanti il reparto di ginecologia, neonatologia e pediatria, poi trasferiti nella nuova ala, sono tuttora attivi l'ambulatorio urologico e quello ostetrico. Ci sono poi spazi destinati a congressi e conferenze e aule per corsi di aggiornamento e di studio.
Nel pian terreno, proprio al confine con l’ala nuova dell’ospedale, ci sono il pronto soccorso e le stanze del day hospital, ospitati in locali inadeguati e fatiscenti. Una grave situazione che, più volte, ha fatto sollevare proteste e denunce del tribunale per i diritti del malato e degli stessi dipendenti costretti a lavorare in ambienti non idonei al delicato servizio svolto. Vicino al pronto soccorso c'è infine la direzione sanitaria che ospita anche altri uffici di servizio amministrativo. Secondo il report sulla vulnerabilità sismica che pubblichiamo, questa struttura ha un indice di sicurezza pari a zero.
Claudio Lattanzio