Abbattimento dei pini sulla strada Parco, parla l’agronomo: «Intervento straordinario, serve il cantiere»

«Vanno verificate le condizioni fisiologiche e gli eventuali rischi degli alberi, ma non si può generalizzare, perché i casi vanno analizzati singolarmente». I chiarimenti arrivano dall’agronomo Carlo Massimo Rabottini, che in passato ha stilato la relazione tecnica sui pini di via Italica
PESCARA. «Vanno verificate le condizioni fisiologiche e gli eventuali rischi degli alberi, ma non si può generalizzare, perché i casi vanno analizzati singolarmente». I chiarimenti arrivano dall’agronomo Carlo Massimo Rabottini, che ha stilato la relazione tecnica sui pini di via Italica, abbattuti dalla Provincia. Pini che, in base a quanto riscontrato dall’esperto, potevano essere salvati, perché dalle indagini effettuate non sono state riscontrate anomalie tali da prevedere dei tagli.
«Il discorso cambia da caso a caso», precisa Rabottini, riferendosi in modo particolare alle decisioni, prese dall’amministrazione comunale per gli alberi della Strada parco, dieci in tutto, «considerati a rischio crollo» dai tecnici esterni incaricati dal Comune. «Non si possono fare generalizzazioni su tutto il patrimonio arboreo del Comune. Sul caso di via Italica, per cui ho effettuato i dovuti accertamenti, così come richiesto dal coordinamento “Salviamo gli alberi”, posso affermare con certezza che i tre pini rimasti in piedi possono essere salvati. Non conosco però le condizioni fisiologiche degli alberi che si trovano sulla Strada parco. Una cosa è certa, la potatura rientra negli interventi di natura ordinaria, mentre l’abbattimento in azioni straordinarie, per cui sono previste comunicazioni specifiche e un cantiere ben delineato».
Per gli alberi di via Italica, in particolare, La Valutazione integrata di rischio e stabilità ha smentito la precedente classificazione di “rischio D- estremo”, utilizzata dalla Provincia. In pratica, l'analisi sui tre esemplari storici (Pinus pinea, di circa 60 -70 anni), posti sul lato destro dell’istituto alberghiero De Cecco, ha evidenziato che nessuno dei pini presenta condizioni di pericolo critico o elevato. Ecco perché questi alberi possono essere salvati. «I rischi individuati sono quindi pienamente mitigabili, tramite interventi di manutenzione selettiva e cure fitosanitarie specifiche», dice Rabottini. Soluzioni possibili, se ci sono degli accertamenti che escludono quelle più drastiche. Simona Barba, consigliera comunale Avs - Radici in Comune, parla dunque di «grave danno alla collettività», che ora andrebbe evitato per altri casi più o meno simili. Ieri mattina, davanti agli operai in azione sull’ex tracciato ferroviario, Barba ha ribadito «l’importanza di salvaguardare il patrimonio arboreo della città, attraverso una visione diversa e una programmazione strategica, «purtroppo inesistente». «Stiamo scivolando nel degrado amministrativo e le scelte rischiano di danneggiare la presenza identitaria delle varie aree della città».
(s.d.v.)