Abusi edilizi nella pineta sequestrata la villa di un russo

I vigili urbani fermano i lavori senza permesso nella riserva Dannunziana, denunciato il proprietario Sotto accusa le gettate di cemento armato per costruire un viale d’accesso, un cortile e muri

PESCARA. Abusi edilizi nella pineta Dannunziana. Per questo, ieri mattina, è finita sotto sequestro una villa da quasi 2 milioni di euro di proprietà di un russo. Una villa che svetta tra gli alberi, accanto all’Aurum e di fronte all’ex galoppatoio. La polizia municipale ha fermato i lavori che, secondo l’accusa, sono partiti senza il permesso della Sovrintendenza ai beni ambientali. Sotto accusa, una colata di cemento armato gettata nonostante una prima denuncia per costruire un viale d’accesso, un cortile e muri. Così, sul cancello imponente in ferro battuto, i vigili urbani hanno appeso il decreto di sequestro.

Senza permesso. A rendere nota l’operazione è stato il Comune: «Da circa un anno», spiega il consigliere Pdl Armando Foschi, presidente della commissione Sicurezza, «sono partite le operazioni di ristrutturazione interna della villa, tutte regolarmente autorizzate. Conclusa la parte interna, il proprietario ha avviato la sistemazione e la riqualificazione dell’area esterna con una gettata di calcestruzzo e cemento armato per la realizzazione della pavimentazione senza, però», afferma Foschi, «aver chiesto la preventiva autorizzazione della Sovrintendenza ai beni ambientali, un atto», sottolinea Foschi, «assolutamente imprescindibile visto che l’immobile e tutte le superfici attorno si trovano all’interno della riserva naturale». Una zona di pregio, tra via D’Avalos e via Luisa D’Annunzio, in cui si susseguono ville liberty.

Denuncia ignorata. A fronte del primo abuso scoperto, la squadra della polizia municipale coordinata dal maggiore Adamo Agostinone ha trasmesso un primo rapporto alla procura con una denuncia penale nei confronti del proprietario della villa. «Ma il russo», spiega Foschi, «anziché fermarsi e avviare le procedure per ottenere l’autorizzazione, è andato avanti lo stesso e ha proseguito con la costruzione di muretti, ancora senza nulla-osta».

Villa. La villa, dice il consigliere, è «un immobile di notevole pregio, tra il comparto 2 della pineta e l’Aurum, una struttura acquistata anni fa dal russo, pare, per circa 2 milioni di euro». Il Comune non fornisce informazioni sulla professione del russo: «L’unica cosa che sappiamo», dice Foschi, «è che l’immobile è sorvegliato da anni da un gruppetto di stranieri». Secondo Foschi, gli abusi edilizi sono «tanto più gravi se consideriamo l’area interessata che è sottoposta alle leggi speciali delle riserve naturali proprio per tutelarne la flora e la fauna. Sarà ora la procura a portare avanti l’inchiesta decidendo sulle opere abusivamente realizzate. Intanto, il proprietario, se vuole entrare nella sua villa, ha bisogno dell’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, ma non può toccare niente».

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