Acqua, ecco la stangata

Oggi l'Ato decide sulle tariffe più care del 30%. Protesta di movimenti e sindacati. Cgil, Cisl e Uil: «Stop al provvedimento»

PESCARA. Oggi pomeriggio, l'assemblea dei sindaci dell'Ato si riunirà per decidere l'aumento del 30 per cento delle tariffe dell'acqua, da 1,03 a 1,30 euro per metro cubo, che interesserà 64 Comuni dell'area metropolitana, tra cui Pescara. Ma sarà una riunione tutt'altro che tranquilla. Sotto la sede di via Raiale, alle 16, si svolgerà una manifestazione di protesta contro la stangata, organizzata da Filtcem Cgil e Abruzzo social forum, cui hanno aderito anche Rifondazione comunista, Sinistra, Cgil, Cisl e Uil e il movimento di Beppe Grillo.  Il Comune di Pescara, alla precedente riunione svoltasi un mese fa, aveva fatto rinviare la decisione. Ora il provvedimento con le nuove tariffe torna all'esame dei sindaci. I segretari di Cgil, Cisl e Uil Paolo Castellucci, Umberto Coccia e Luca Piersante, hanno inviato una lettera al commissario straordinario dell'Ato Pierluigi Caputi per chiedere di congelare gli aumenti e di convocare un incontro urgente con le organizzazioni sindacali. «Siamo costretti», scrivono i tre segretari, «a promuovere una mobilitazione popolare per ristabilire la correttezza dell'approccio al problema e la difesa degli interessi dei cittadini».  «Mentre prosegue la campagna referendaria contro la privatizzazione dell'acqua», ha affermato invece il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo, «in Abruzzo la gestione del servizio idrico continua a far discutere. Il commissario porterà all'Ato la proposta di aumento del 30 per cento delle bollette come presupposto per la riorganizzazione del servizio idrico». «Come al solito», ha proseguito, «si mettono le mani nelle tasche dei cittadini». Per questo, Acerbo invita la cittadinanza a partecipare alla protesta organizzata per oggi pomeriggio.  «Vogliono scaricare sui cittadini la cattiva gestione dell'acqua», sostiene Abruzzo social forum in una nota, «il commissario straordinario di nomina regionale, nella sua relazione, dipinge un quadro impressionante del servizio idrico e, in particolare dell'Ato e dell'Aca pescaresi». Il movimento fa l'elenco delle inefficienze: «L'errata programmazione della necessità di personale ha sottratto risorse per ridurre perdite e fare investimenti. La mancanza di investimenti ha causato perdite economiche e inefficienze del servizio. Gli investimenti non sono stati realizzati a causa dei costi operativi superiori a quelli previsti». La lista prosegue: «Il piano d'ambito è stato fatto sovrastimando i consumi e non sono stati inseriti investimenti e mutui accesi dai Comuni prima dell'affidamento del servizio all'Aca». «Ciò significa», conclude, «che non è stata prevista copertura finanziaria». (a.ben.)

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