Acqua, l'Ato rinvia la stangata

Corteo di protesta in via Raiale, i sindaci divisi sull'aumento delle tariffe

PESCARA. All'esterno della sede dell'Ato, di via Raiale, decine di persone hanno manifestato con bandiere e cartelloni di protesta. All'interno, l'assemblea dei sindaci dell'Ato si è spaccata in due, tra favorevoli e contrari agli aumenti. Alla fine, il ritocco alle tariffe dell'acqua è stato rinviato per la seconda volta. Ma solo per due settimane. Il 7 giugno ci sarà una nuova seduta per prendere una decisione definitiva. A questo punto, la stangata sembra inevitabile. Diversi sindaci intervenuti ieri, durante l'assemblea, sono apparsi favorevoli ad accogliere la proposta del commissario straordinario dell'Ato Pierluigi Caputi di aumentare le tariffe dell'acqua fornita a cittadini e aziende, per consentire all'ente di far quadrare i conti del proprio bilancio e di effettuare quegli investimenti, considerati indispensabili per la gestione delle risorse idriche. Secondo un calcolo dell'Ato, il ritocco alle tariffe dovrebbe comportare per i cittadini una spesa maggiore per l'acqua tra i 30 e i 50 euro all'anno.  La decisione di rinviare il voto sulla proposta è però maturata in mattinata, durante l'incontro che i sindacati di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno avuto con il commissario. In quella sede i segretari hanno chiesto a Caputi di congelare per il momento le nuove tariffe e di aprire una tavolo di discussione in cui affrontare questioni importanti, come l'evasione e i prezzi agevolati per pensionati e ceti meno abbienti. Poi, nel pomeriggio i sindaci si sono espressi anche loro a favore di un rinvio. CORTEO DI PROTESTA Alle 16 in punto, mentre l'assemblea stava per cominciare, è partita la protesta. Decine di persone hanno raccolto l'invito di Cgil, Cisl, Uil, Rifondazione comunista, Abruzzo social forum e Sinistra e si sono riunite sotto la sede dell'Ato, in via Raiale, per manifestare contro gli aumenti. Sono comparse bandiere rosse e cartelli con le scritte «No all'aumento delle tariffe dell'acqua». SCONTRO IN ASSEMBLEA Tutto questo è avvenuto mentre i sindaci dei 64 Comuni appartenenti all'Ato discutevano all'interno se accogliere o no la proposta del commissario straordinario. Presente anche l'assessore regionale Di Paolo. L'assemblea si è spaccata in due ed è nato un partito trasversale favorevole alla stangata. La riunione, però, ha preso una svolta dopo l'intervento dell'assessore Marcello Antonelli, in rappresentanza del Comune di Pescara. «Chiedo di rinviare l'argomento, in modo da avere più tempo per esprimere un giudizio sulla questione». «Concordo con la richiesta di Pescara», ha detto Riziero Zaccagnini, sindaco di Tocco da Casauria. «Questo provvedimento è assolutamente impopolare», ha fatto notare l'assessore Volponi, di Collecorvino, «o lo votiamo tutti, oppure decida la Regione». Di parere diverso Enisio Tocco, sindaco di Alanno. «Mi sono già espresso favorevolmente, ricordo che se un Comune va in dissesto saranno sempre i cittadini a dover pagare le spese. Noi siamo stati votati da loro, figuriamoci se vogliamo il loro male». «Sono assolutamente contro questo aumento», ha spiegato il sindaco di Spoltore Franco Ranghelli, «perché non c'è stata nessuna pianificazione, né un incontro a monte, né tantomeno esiste una giustificazione valida». Decisamente contrario anche il primo cittadino di Torre de' Passeri Antonello Linari: «Dico no agli aumenti, non possiamo far pagare i costi di gestioni di gestione ai cittadini».  Di tutt'altro parere il sindaco di Pianella Giorgio D'Ambrosio. «Faccio parte del centrosinistra, ma sono uno che ragiona», ha fatto notare, «la povera gente era e sarà tutelata, io annuncio il mio voto favorevole». «Siamo tutti indecisi, sono d'accordo sul rinvio», ha aggiunto il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco. CALCOLI DELL'ATO Quanto costeranno gli aumenti ai cittadini? Secondo i calcoli del consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, le tariffe dovrebbero passare da 1,03 a 1,30 euro per metro cubo, con un incremento del 30 per cento. Ma ieri l'Ato ha fornito cifre differenti. La tariffa per l'utenza domestica, a suo dire, dovrebbe salire da 1,12 a 1,30 euro. «In base all'aggiornamento tariffario», spiega una nota dell'ente, «una famiglia di quattro componenti che consuma 137 litri al giorno a persona avrà un aumento, su base annua, di circa 30 euro, cioè il 13,11 per cento in più». La spesa sale fino a 46 euro nel caso di un consumo giornaliero a persona di 205 litri.

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