Addio all’artista Luigi Baldacci 

Oggi alle 15 nella chiesa Stella Maris i funerali del “pittore veggente” autore dei pannelli in Comune

PESCARA. È morto Luigi Baldacci, il pittore appassionato di esoterismo, autore dei monumentali pannelli, realizzati tra il 1968 e il 1971 e raffiguranti la storia di Pescara, che campeggiano sulle volte della sala consiliare del Comune.
Pescarese dei Colli, aveva 81 anni ed era malato da tempo. Nelle ultime settimane le sue condizioni di salute si sono aggravate. Si è spento nella sua abitazione, nella zona della pineta, tra il conforto dei suoi cari.
Lascia la moglie Maria e i figli Alberto e Igor. I funerali si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa della Stella Maris in via Scarfoglio. La salma sarà tumulata al cimitero di Perano, nel Teatino, paese natale della famiglia.
Il “pittore veggente dalla lunga barba”, come veniva definito, rivive nei ricordi dell’adorato nipote, (per parte di mamma Dina), lo storico Licio Di Biase: «Un mese fa, una delle ultime volte che ci siamo visti, abbiamo parlato dell’organizzazione di una mostra delle sue ultime opere in occasione dei 50 anni della “storia di Pescara” dipinta nella sala consiliare. La delibera che dava il via alla creazione dei pannelli raffigurativi è datata 1968».
Sul nome di Baldacci e il capolavoro nella sala comunale, per lungo tempo è caduta una sorta di ostracismo «frutto solo della cattiveria popolare» precisa Di Biase che racconta la sua versione dei fatti.
All’epoca «il sindaco Gaetano Novello decise di dare a mio zio l’appalto per la creazione dell’opera. Nel 1983 l’allora sindaco Alberto Casalini fece staccare i quadri per rimodernare e rinfrescare la sala consiliare. Una volta completati gli interventi, non si decideva a farli ricollocare». Baldacci gli chiese più volte di farlo. Casalini morì e sul nome di Baldacci cadde una sorte di malaugurio. Per Di Biase «una leggenda che gli attribuì la maledizione, ma erano solo le voci cattive di taluni. I dipinti rimasero per diversi anni chiusi nel garage del Comune, poi furono ripristinati dalla giunta di Domenico Allegrino».
Dalla storia di Pescara dipinta da Luigi Baldacci quella raccontata sui libri da Licio Di Biase, l’eredità artistica prosegue «come in una sorta di continuità familiare» analizza lo storico dei Colli, secondo il quale «Pescara perde un personaggio culturalmente stimolante con le sue grandi passioni divise tra miti e leggende d’Abruzzo».
Luigi Baldacci, che si faceva ritrarre con un curioso cappellino multicolor sempre calato in testa, era nato il 27 gennaio 1937. Nella sua biografia si leggono curiosità di questo tipo: «Nel 1963 si impone all’attenzione del pubblico effettuando, nel centenario della nascita di D’Annunzio, un raid motonautico Pescara-Gardone Riviera-Pescara per portare il saluto della terra natia alle spoglie del Poeta e consegnare un pino della città di Pescara subito trapiantato nel parco del Vittoriale. A ricordo dell’impresa gli venne richiesta un’opera per il museo nazionale Casa D’Annunzio. Negli anni a seguire fa viaggi culturali in Svizzera e in Belgio dove dipinge incisivamente il lavoro dei minatori».
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