Ai consiglieri 30mila euro di rimborsi benzina

Ecco le spese pagate dalla Provincia per i viaggi dei politici da ottobre a dicembre 2011

PESCARA. Tra le tante spese sostenute ogni mese dalla Provincia c'è anche quella dei rimborsi benzina per i consiglieri. Il costo non è indifferente. Nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, l'ente ha tirato fuori quasi 30mila euro per gli spostamenti in auto dei politici. Una piccola norma contenuta nel regolamento dell'ente consente a tutti gli eletti, che risiedono fuori Pescara, di ricevere rimborsi spese per i viaggi, in base alla cilindrata della propria auto e alle tariffe Aci. Più la macchina è potente e più percepiscono denaro. A beneficiarne sono quasi tutti, meno i pescaresi. Così, mentre si discute dell'abolizione delle Province, l'ente continua a spendere denaro pubblico per la politica. Basti pensare che la benzina rappresenta circa un terzo di quanto i consiglieri percepiscono ogni mese tra compensi, per aver partecipato alle sedute di commissioni e consiglio, e benefit. Quando si tratta di presentare a fine mese le richieste di rimborso, nessun politico di qualsiasi partito, residente al di fuori del capoluogo adriatico, si tira indietro. E intanto le spese della Provincia lievitano, lievitano, lievitano.

SCHEDA I rimborsi benzina ai singoli consiglieri

CARO BENZINA. Sarà, forse, per il costo dei carburanti che continua ad aumentare a dismisura. Oppure, per la quantità di spostamenti che ogni politico segnala ogni mese alla ragioneria. Fatto sta che le cifre versate dall'ente ai consiglieri sono davvero alte.

Quello che percepisce di più come rimborsi è il presidente del consiglio provinciale Giorgio De Luca (Pescara futura). Per i viaggi in auto da Manoppello, suo luogo di residenza, fino a Pescara e ritorno, si è visto pagare dall'ente ben 4.479 euro per gli ultimi tre mesi dell'anno scorso. In pratica 1.500 euro al mese, lo stipendio di un impiegato statale. Lo segue a ruota il consigliere Lucio Petrocco (Pdl), che risiede a Civitaquana. Tra ottobre e dicembre, ha incassato 4.083 euro.

Al terzo posto troviamo Roberto Pasquali (Fli), che si è fatto rimborsare per gli spostamenti da Penne a Pescara 3.089 euro. Il suo collega Camillo Savini (Pdl), per lo stesso tragitto, ha ottenuto qualcosa di meno, 2.511 euro. Mentre Antonio Di Marco (Pd), proveniente da Abbateggio, si è fatto pagare di benzina 2.717 euro. Supera i 2mila euro, cioè 2.477 euro, anche il rimborso di Andrea Di Meo (Pd), residente a Serramonacesca.

Poco più in basso c'è Antonio Castricone (Pd), con 2.343 euro, per gli spostamenti tra Popoli e Pescara. Al di sotto dei 2mila, cioè 1.942 euro, ci sono Gabriele Santucci (Udc), proveniente da Civitella e Antonio Linari (Pd): i suoi spostamenti da Torre de' Passeri a Pescara per andare a seguire le sedute di consiglio e commissioni negli ultimi tre mesi dell'anno scorso sono costati all'ente 1.810 euro. Un po' meno sono costati i rimborsi di Camillo Sborgia (Idv), residente a Cepagatti ed Enisio Tocco, di Alanno. Hanno ricevuto rimborsi benzina per l'ultimo trimestre dell'anno, rispettivamente, di 1.263 e 1.000 euro. Anche Francesco Cola (Pescara futura) abita a Cepagatti, ma il suo rimborso è stato più basso di quello di Sborgia: 374 euro.

Non hanno fatto mancare la loro richiesta anche i residenti di Montesilvano e Spoltore, Comuni che confinano con Pescara. Vittorio Catone (Pdl) e Lino Ruggero (indipendente), hanno percepito dall'ente per i loro viaggi da Montesilvano al capoluogo adriatico, rispettivamente, 510 e 876 euro. Mentre Luciano Di Lorito per spostarsi da Spoltore ha ricevuto come rimborso 305 euro. Non hanno ottenuto nulla, in quanto residenti a Pescara, Antonella Allegrino (Idv), Ferdinando Di Giacomo (Pdl), Angelo Faieta (Pdl), Sergio Fioriti (Pdl), Giancarlo Gennari (Pd), Ettore Pirro (Pdl) e Gianni Teodoro (Fli).

DI MATTIA HA RINUNCIATO. Il suo caso è davvero particolare. Nei primi due anni di consiliatura il consigliere dell'Idv è costato caro alla Provincia. Ogni volta che si spostava dall'Austria, suo luogo di lavoro, per venire a seguire le sedute delle commissioni e del consiglio, l'ente doveva rimborsare il biglietto aereo fino a Fiumicino, più il taxi per raggiungere Pescara. Ma dall'ottobre scorso, Di Mattia si è messo in aspettativa, perdendo così il diritto ad ottenere questo benefit. La sua scelta ha fatto risparmiare migliaia di euro ogni mese alla Provincia.

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